Notebook dei dipendenti un problema di policy

Uno studio di Gartner analizza l’impatto sul Total cost of ownership dell’uso in azienda dei laptop personali: spese simili per le macchine fisiche e quelle virtuali

settembre 2008

Secondo uno studio presentato da Gartner, sempre più spesso le aziende accettano con favore l’idea che i propri dipendenti utilizzino in ambito lavorativo i notebook personali. La convinzione è che questa scelta consenta un significativo risparmio di costi.
In realtà, secondo la società di analisi, il costo di una macchina virtuale fatta girare sul notebook del dipendente non si discosta molto da quello di un notebook messo a disposizione dal datore di lavoro. Con la differenza che nel primo caso il datore di lavoro è tenuto a compensare il dipendente.
Secondo le stime di Gartner, un numero crescente di aziende sta sviluppando veri e propri programmi che consentono l’utilizzo di macchine personali, purchè rispondenti alle policy di sicurezza e ai processi in uso.
La convinzione è che, se ben implementati, questi programmi consentano di migliorare la produttività, di meglio definire i centri di responsabilità e di ridurre alcune voci di costo.

Due sono le categorie di lavoratori a cui i programmi sono generalmente rivolti: i cosiddetti “day extender”, che lavorano in ufficio ma potrebbero portare a casa il proprio notebook un paio di volte alla settimana, e i “travelling worker”, che trascorrono fuori dall’ufficio almeno l’80% del tempo lavorativo. In entrambi i casi, secondo Gartner, l’implementazione di una virtual machine gestita e bloccata presenta un Tco annuo non così distante da quello che si sosterrebbe con una macchina di proprietà.
Perché i risparmi siano davvero consistenti, bisognerebbe ridurre il livello di gestione e controllo sulla virtual machine: in quel caso si potrebbe parlare di risparmi compresi tra il 9 e il 44%.
Ma non è tutto. Gartner sottolinea che una corretta valutazione di questa politica aziendale deve prendere in esame tutti gli elementi, costi indiretti inclusi. Ed è proprio su questo fronte che si registrano i benefici maggiori.
La società di analisi parla del superamento di una serie di elementi di insoddisfazione da parte degli utenti, spesso legati alle necessarie limitazioni imposte sulle macchine aziendali, di una corretta attribuzione dei centri di responsabilità e di una migliore gestione delle policy di sicurezza: il dipendente potrebbe gestire sulla propria macchina le applicazioni che più gli interessano, garantendo nel contempo all’azienda il mantenimento di un ambiente quanto più standardizzato sulla macchina virtuale.
Vantaggi non da poco, sostiene Gartner.

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