Negli Usa Amazon vende più ebook che libri. In Italia si stenta ancora. Ma fu mal riposto l’entusiasmo di un anno fa?
Amazon, nella giornata di ieri, ha comunicato che l’atteso sorpasso è definitivamente avvenuto.
Negli Stati Uniti i libri elettronici vendono più dei libri cartacei, in un rapporto di 105 a 100. Esclusi i titoli gratuiti.
L’Inghilterra, giusto per avvicinarci all’Europa, è sulla stessa scia, ferma restando la relativa giovinezza dello store.
E l’Italia?
In Italia si è da pochi giorni chiuso il Salone del Libro di Torino, nel corso del quale qualche primo consuntivo sul mondo degli ebook è stato anche fatto.
Percentuali da prefisso telefonico, dicono gli scettici. Con il sarcastico di turno a sottolineare che forse, il prefisso, è persino internazionale.
Il quotidiano La Stampa, proprio il giorno dell’inaugurazione del Salone del Libro, titolava su due pagine: Aiuto, mi si è sgonfiato l’ebook, quasi a indicare lo scoppio di una bolla più o meno speculativa.
In realtà, dati alla mano, siamo di fronte a un mercato che ancora si sta mettendo in movimento, ma che dà segni di un interessante dinamismo: in soli 4 mesi il numero dei titoli in commercio è passato dallo 0,2 all’1,4% del totale, secondo i dati diffusi dall’Aie.
Certo, è un comparto che indirizza un target molto specifico: quello dei forti lettori che in Italia rappresenta una percentuale minima della popolazione. Minima, ma evidentemente con la più alta propensione all’acquisto.
Certo, sul mercato pesano i nodi irrisolti dell’Iva al 20% sul contenuto digitale, che si spera prima o poi potranno essere sciolti.
Certo, sul mercato pesa lo scetticismo di alcuni autori e dei loro agenti, con i loro ”non possumus”.
Certo, sul mercato pesano le difficoltà degli editori nel trovare il giusto modello di business che non metta in crisi la filiera.
Tuttavia, sono in tanti a crederci.
L’errore non è di oggi.
L’errore, semmai, è stato l’entusiasmo spropositato dello scorso anno: Roma non fu costruita in un giorno.





