Nelle imprese italiane manca un po’ di banda larga

L’Istat pubblica i dati relativi alla presenza dell’Ict nelle aziende sopra i dieci addetti

Aumenta l’uso di pc, cresce la banda larga e anche il wireless si conquista
un suo spazio. I dati dell’Istat sull’Ict nelle imprese con almeno dieci addetti
dicono che a gennaio 2006, le imprese che dispongono di almeno un personal
computer rappresentano il 96,4 per cento del totale.

I
dati confermano il livello di saturazione già raggiunto nei due anni precedenti
ma anche il forte divario che permane fra l’industria (35,2%) e i servizi
(45,4%), dovuto all’uso limitato del computer tra le imprese che esercitano
attività economiche a basso contenuto tecnologico, come le industrie conciarie
(20,6%), del legno (24,1%) e del tessile (26,9%).


Il tipo di attività economica
esercitata
dall’impresa e la sua dimensione discriminano sensibilmente
l’utilizzo di Internet come strumento per lavorare fuori dalla propria sede (da
casa, presso altri partner o clienti, da altre sedi dell’impresa, durante i
viaggi di lavoro) pur rimanendo comunque connessi ai sistemi informativi
dell’impresa. In generale, comunque, non è ancora è particolarmente diffuso il
lavoro esterno con la connessione al sistema informatico dell’impresa.


Appena il 4,4% delle imprese informatizzate con
almeno 10 addetti ricorre al lavoro in esterno in connessione con l’impresa. In
particolare, la quota aumenta di 10 punti percentuali per le industrie di
prodotti chimici (14,4%) e di circa 20 punti percentuali per le imprese del
settore delle poste e telecomunicazioni (25,9%). Soltanto il 3% delle imprese di
minore dimensione (10-49 addetti) utilizza personale collegato dall’esterno
della sede ai sistemi informativi dell’impresa, mentre vi ricorre il 31,4% delle
imprese con almeno 250 addetti e il 16,1% di quelle con 100-249 addetti. La
posta elettronica è utilizzata dal 94,1% delle imprese con almeno dieci addetti,
il 96,4% dispone di Internet, il 58,8% possiede un proprio sito Web, il 34,6%
connette i propri computer con reti Intranet e il 13,4% utilizza l’Extranet.


La diffusione della posta
elettronica

e della connessione a Internet è ormai abbastanza uniforme. Secondo l’Istat, infatti, in tutte le dimensioni d’impresa e le ripartizioni geografiche l’incidenza è superiore quasi sempre al 90% delle imprese.

Una sostanziale differenza esiste invece per la diffusione
dei siti Web. Le imprese fra 10 e 49 addetti vantano una percentuale del 56,1%,
mentre quelle con 250 addetti e oltre nell’89,1% dei casi dispongono di proprie
pagine su Internet. Fra i settori economici il più lanciato verso la rete è
quello alberghiero dove hanno un sito il 92,6% delle strutture, mentre nelle
costruzioni si scende al 35,9% dei casi.


Il confronto dei dati sulla
connettività

delle imprese evidenzia la progressiva espansione della banda larga a scapito delle tecnologie di connessione più tradizionali e ormai obsolete, quali il modem e l’Isdn, mentre cominciano ad affermarsi le connessioni wireless utilizzate dall’11,6% per cento delle imprese informatizzate contro il 7,8% dell’anno precedente.
La diffusa presenza della connessione alla rete si riflette anche sull’attività delle aziende che sempre più frequentemente la utilizzano per fruire dei servizi disponibili. Nel 2006, è stata utilizzata dall’81,1% delle imprese che si connettono ad Internet come strumento per accedere a servizi bancari o finanziari, dal 65,6% per acquisire informazioni sui mercati e dal 51,6% per acquisire dati e informazioni in formato digitale.
Internet è diventato anche un
effettivo canale di comunicazione nei rapporti fra le imprese e la Pubblica
Amministrazione visto che nel 2005 il 93,1% delle imprese connesse ha usufruito
dei servizi online della Pubblica amministrazione.




Le attività di commercio
elettronico

sono caratterizzate da una relazione diretta con la dimensione delle imprese: in quelle più piccole (10-49 addetti) la diffusione è piuttosto marginale mentre le grandi imprese (250 addetti e oltre) si avvalgono frequentemente delle transazioni via Web.
Nel complesso, la percentuale di imprese che effettuano acquisti on-line rispetto al totale delle imprese registra un notevole incremento nel corso dell’ultimo anno, passando dal 19,6% del 2004 al 27,9% del 2005: un’impresa su quattro tra quelle con meno di 50 addetti e quasi una su due di quelle con almeno 250 addetti acquista on-line prodotti o servizi.
Per quanto riguarda la sicurezza nel
corso del 2005, il 66,5% delle imprese ha incontrato problemi dovuti
principalmente alla presenza di virus sui personal computer e, solo in minima
parte, a accessi non autorizzati ai sistemi informatici dell’impresa (3,7%) e a
ricatti o minacce contro i dati o il software dell’impresa (0,9%). Bisogna
osservare però che spesso questi dati sono sottostimati perché le imprese non
amano ammettere che qualcuno è penetrato nei loro sistemi.


A gennaio 2006, gli strumenti
utilizzati
per proteggere l’integrità dei sistemi e tutelare la
sicurezza consistono prevalentemente in software antivirus (98,7% imprese
connesse ad Internet), firewall (71,1%) e back up dei dati (65,7%); sono meno
diffusi gli altri sistemi basati su tecniche come Id biometrici e codici Pin
(19%), la crittografia (14,4%) e le procedure di autenticazione e codificazione
quali la firma digitale (12,3%). Per dare più consistenza ai propri dati l’Istat
ha poi onfrontatoi dati italiani con quelli europei. Per l’utilizzo di Internet
la grande presenza di piccole imprese ci pone leggermente al di sotto della
media continentale, mentre siamo in ritardo per quanto riguarda la banda
larga.


“Ciò si deve principalmente
commenta il rapporto – alla più lenta adozione di Ict da parte delle
imprese con 10-49 addetti e al fatto che esse rappresentano circa l’88% per
cento della popolazione totale delle imprese italiane con almeno 10
addetti”
. Nettamente sotto le mdia europea (57 contro 65) siamo invece per
la presenza di siti Web, mentre il commercio elettronico ci vede penultimi negli
acquisti e nelle vendite anche se questa forma di transazione stenta a decollare
in tutto il continente. La sicurezza vede invece le imprese italiane in linea
con quelle degli altri paesi.

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