Questo nuovo tipo di dati renderà possibile ai dati provenienti da un’applicazione proprietaria, di essere collegati ai dati di un’altra con piccoli interventi di programmazione o addirittura senza alcun intervento.
Durante la quinta European User Conference di Bea Systems, i responsabili della società hanno descritto per la prima volta di una nuova tecnologia per la distribuzione e la combinazione dei dati provenienti da differenti applicazioni. I “dati liquidi” (questa la denominazione) secondo i responsabili di Bea, affronteranno uno degli ultimi impedimenti all’integrazione delle applicazioni senza collegamenti su Internet e probabilmente saranno offerti dall’industria come basi per un nuovo standard durante il prossimo anno. I dati liquidi renderanno possibile ai dati provenienti da un’applicazione proprietaria, di essere collegati ai dati di un’altra con piccoli interventi di programmazione o addirittura senza alcun intervento. La tecnologia accelererà in maniera massiccia la distribuzione delle nuove applicazioni e segnerà la liberazione finale dell’elemento “dato” dall’applicazione.
Anche se Bea evita di offrire maggiori informazioni circa i dati liquidi, oltre ai dettagli già offerti, c’è da giurare che questi sono parte del “cambiamento di personalità” della società, motivato dalla crescente pressione del mercato circa lo sviluppo di piani futuri. L’arrivo delle tecnologie che permetteranno di fare qualcosa, come la Java Connector Architecture di Bea, secondo i responsabili, sta spianando la via per la distribuzione dei famosi dati liquidi; ma già le tecnologie attuali come l’Xml giocheranno in quest’ambito un ruolo importante. Per assicurare che tale tipo di dati abbia presa su un supporto più ampio possibile da parte dell’industria, Bea ha scelto di non farsi carico direttamente della tecnologia, ma offrirà i “dati liquidi” all’industria come un nuovo standard per l’integrazione dei dati.
