C’è anche l’estero nei piani di espansione della società, che pensa a crescere, nonostante la crisi.
In un contesto di crisi durissima, ci sono aziende che si danno una mossa, ed elaborano piani per la crescita.
Tra queste, Altec, società italiana che fornisce assistenza tecnica, soluzioni informatiche e di networking per grandi, medie e piccole aziende, ma anche consulenza, fornitura, installazione e assistenza di hardware e software.
Una strategia per esorcizzare la crisi?
Non proprio, visto che Altec, nata nel 1979, sedi operative a Desio e in altre città, 140 dipendenti e 51 milioni di euro di fatturato, ha pronto un piano industriale di ampio respiro per diversificare le attività nell’area del software applicativo, una serie di acquisizioni, e la definizione di un’offerta indirizzata al mercato piuttosto intonso delle piccole e medie imprese di pezzatura un po’ più sostenuta.
O, se si preferisce, delle “Pmi grandi”, come le chiama Giorgio De Cuppis, presidente di Altec, 30 anni di esperienza nel mondo dell’informatica.
Obiettivo del piano?
“Andare alla ricerca di mercati più stabili, in grado di garantire più margini”, è la risposta di De Cuppis.
Una sorta di ritorno al passato per Altec, verso un mercato meno volatile, con un vantaggio in più: a supporto del progetto è stato deliberato, sottoscritto e versato un aumento di capitale di 3 milioni di euro e l’ingresso di un nuovo socio, Idea Progress Spa al 29% che ha portato il capitale sociale complessivo di Altec da 2.25 a 5.25 milioni di euro, e che, distribuendo hardware, promette interessanti sinergie.
L’anno scorso, la società ha investito 200 mila euro per cambiare, migliorare e personalizzare il software (si tratta di Navision di Microsoft), e in questi mesi si è data allo shopping di piccole software house (20-30 dipendenti,3-4 milioni di euro di fatturato), dotate di competenze di qualità, che hanno sviluppato “prodotti interessanti” in ambiente Navision.
“Aziende con un plafond, che abbiamo pensato di mettere insieme per approcciare il segmento delle Pmi grandi”.
De Cuppis sottolinea come oggi Altec sia un’azienda quasi a ciclo completo, che offre servizi di assistenza, ma che fa anche un po’ di distribuzione, e ha in portfolio soluzioni hardware e software che rispondono alle esigenze specifiche dei clienti.
Un piano di sviluppo che dovrebbe produrre i risultati sperati da qui al 2013, e che, non è poca cosa, ha trovato il consenso delle banche che hanno deciso di sostenere Altec con finanziamenti per circa 4 milioni di euro al fine di procedere alle acquisizioni programmate.
Nei programmi della società rientrano anche l’estero (al momento i confini Altec li varca con l’e-commerce) e, se tutto andrà per il verso giusto, la quotazione in borsa.
Tutto questo, nonostante una crisi che De Cuppis in 30 anni di esperienza nel mondo It non ne ha mai vista una così brutta, e di cui al momento non vede una scintilla che possa accendere la ripresa.





