Motorola Solutions: sempre più dati nelle comunicazioni in emergenza

Al CCW 2025 Motorola Solutions punta all’integrazione tra radio, videosorveglianza e AI. Soluzioni per ambito civile e militare, dove cresce l’importanza del dato

In una situazione di emergenza, la differenza tra un intervento risolutivo e il caos fuori controllo si gioca in millisecondi di comunicazioni affidabili. Ed è questo l’ambito di riferimento delle comunicazioni critiche, rappresentate recentemente a Bruxelles in occasione della CCW 2025 (Critical Communication World), la fiera di riferimento per i produttori di tecnologie di comunicazione progettate per funzionare anche quando l’infrastruttura pubblica vacilla o la congestione di rete azzera la banda disponibile. Una manifestazione dove l’offerta di Motorola Solutions perfettamente si colloca, andando a coprire un po’ tutti gli ambiti per le comunicazioni d’emergenza, dai dispositivi, alle unified communication e alle soluzioni di videosorveglianza.

Con un’offerta che si rivolge a corpi di pubblica sicurezza, forze armate in teatro operativo, ma anche settori enterprise a rischio elevato, tra utility elettriche, industria petrolchimica, trasporti, logistica, manifattura heavy duty, dove il fermo impianto o l’errore umano può avere conseguenze economiche o ambientali enormi.

Integrazione tra comunicazioni d’emergenza e raccolta e analisi dei dati. Motorola Solutions punta all’integrazione sia in ambito civile sia in quello militare e della protezione

Settori dove le soluzioni digitali stanno via via prendendo piede, sposando una logica di sfruttamento dei dati e del valore che possono dare in termini di informazioni. Si calcola che il 26% delle reti usate da Polizia, Vigili del fuoco e Protezione civile sia ancora analogico, mentre il resto si sta spostando verso piattaforme digitali in grado di integrare voce, video e dati. Un trasformazione che non riguarda soltanto la qualità audio ma che punta a fare in modo che le informazioni arricchite, dallo streaming di una body-cam, alla posizione GPS o un riconoscimento targa, viaggino insieme, senza tempi morti fra l’operatore sul campo e la sala operativa.

Ma perché i dati siano interpretabili, devono essere prodotti da strumenti altamente affidabili.

Soluzioni professionali, la qualità è essenziale soprattutto in emergenza

Non come – citano i rappresentanti di Motorola Solutions – è successo in un episodio nel Regno Unito, dove telecamere di bordo di fascia consumer, introdotte per risparmiare sui costi, hanno prodotto filmati con una risoluzione insufficiente ad avere valore probatorio.

Un monito futuro a come tutta la catena, dall’acquisizione delle prove alla conservazione, fino alla loro elaborazione debba mantenere standard coerenti e predisposti all’integrazione.

Il percorso delineato da Motorola combina tre livelli. Sul campo, l’utilizzo di dispositivi ibridi che passano da reti radio tradizionali alla 4G/5G in modo trasparente. Nello strato di trasporto, l’integrazione fra LMR (Land Mobile Radio) e broadband secondo le specifiche 3GPP per servizi mission-critical. Infine, nella control room, una piattaforma che riunisce flussi video, trascrizioni vocali e analisi basate su una’ntelligenza artificiale che non sostituisce l’operatore, ma filtra e ordina i dati secondo query. Come, per esempio, mostrare all’operatore in pochi secondi tutte le telecamere attive in un raggio definito o evidenziando un volto corrispondente a un sospettato.

La strategia di base che Motorola Solutions disegna punta, dunque, a una massima integrazione affinché i dati possano espandere il proprio valore in tutta la catena, con una netta riduzione dei silos tecnologici, un valorizzazione dei video come complemento della voce e l’uso dell’intelligenza artificiale per semplificare workflow che oggi richiedono ancora passaggi manuali. Una transizione che richiederà investimenti, aggiornamenti normativi e formazione, ma per la quale i prerequisiti tecnici sono già disponibili.

La Motorola Solutions di oggi: radio, video e software. Dove cresce l’AI

È un mercato che in Italia è seguito da Lorenzo Spadoni, in qualità di country manager oltre che direttore vendite per l’Europa meridionale e occidentale e referente globale per gli account delle Nazioni Unite. Un punto di vista ampio che ci aiuta a connotare l’attuale Motorola Solutions, ormai da anni separata dall’ambito consumer degli smartphone, ceduto nel 2011, e che da tempo ha scelto di concentrare tutte le risorse sul mondo della sicurezza, fisica e, sempre di più, cyber.

Lorenzo Spadoni, country manager Motorola Solutions e direttore vendite per l’Europa meridionale e occidentale e referente globale per gli account delle Nazioni Unite.

Oggi il nostro lavoro abbraccia le comunicazioni mission-critical, la videosorveglianza intelligente e il software di comando e controllo – spiega Spadoni –. Si tratta di tre ambiti che dialogano fra loro in modo fluido. Una radio può aprire uno streaming video, un algoritmo di AI può trascrivere l’audio in tempo reale e popolare il database investigativo senza intervento umano”.

Sul fronte radio, Spadoni rivendica un primato tecnologico: “Siamo gli unici a sviluppare internamente tutti gli standard, come TETRA, DMR, P25, e li combiniamo con terminali 4G e 5G quando servono dati o immagini. Il passaggio da banda stretta a broadband avviene in trasparenza per l’utente, cui basta premere il tasto push-to-talk”.

Il secondo ambito di business di Motorola Solutions è il video, alimentato dall’acquisizione di Avigilon e Pelco, rispettivamente nel 2028 e nel 2020. Qui, le telecamere più avanzate, fino a 60 megapixel, elaborano i metadati direttamente sul dispositivo e in pochi giorni imparano i movimenti tipici di una scena e segnalano ogni anomalia, riducendo ore di visione manuale a pochi secondi di ricerca per parola chiave. “Il tutto in una logica di semplificazione, dove uno stesso flusso viene adattato al monitor di sala regia o allo schermo di un cellulare, in modo che l’operatore non deve cambiare interfaccia se passa dalla control room alla strada”.

Il software chiude il cerchio. Negli Stati Uniti Motorola Solutions gestisce circa il 70% delle chiamate al 911 e la stessa piattaforma, localizzata, supporta numeri unici europei e sale operative italiane. Una integrazione tra software, dispositivi e apparati di comunicazione che consente impieghi in field al limite del futuribile: “La nuova body-cam integra un assistente vocale che permette all’agente di pronunciare i numeri di una targa o di chiedere di alzare la luminosità e il sistema risponde, a mani libere, senza dover toccare tasto. Comandi vocali che giungono chiari e distinti grazie al filtraggio del rumore di fondo, consentendo alla voce, anche in un locale tecnico a cento decibel, di restare intelligibile” spiega il country manager italiano.

Per Motorola Solutions un go-to-market diretta/indiretta che apre opportunità ai partner

In Italia, oltre alla sede commerciale di Milano, l’azienda conta anche sul sito produttivo di Schio, dove Videotec, società appartenente al Gruppo, realizza telecamere rugged per porti, piattaforme offshore e raffinerie. Con impieghi trasversali sia lato civile sia in quello militare “Gli stadi di Serie A sono stati fra i primi a sostituire decine di ottiche con pochi sensori ultra-HD – dettaglia Spadoni –, mentre le utility nazionali utilizzano reti radio dedicate per garantire continuità anche quando la rete cellulare è congestionata. E anche il capitolo body-cam sta muovendo i primi passi. In Francia ne abbiamo vendute oltre sessantamila e in Italia cominciano a interessare Polizie locali, servizi sanitari d’urgenza e alcuni Comuni. Un tema di trasparenza che inevitabilmente crescerà”.

La strategia commerciale cambia a seconda del cliente. Nel settore pubblico Motorola opera spesso in prima persona, affiancata da system integrator per l’integrazione con sistemi esistenti. Nel mondo enterprise, che comprende logistica, ferrovie e grande industria, la vendita passa invece attraverso il classico modello two tier, che vede l’intermediazione di due distributori, Technology & Security e Radiant, che si rivolgono a un canale di integratori cui il vendor offre certificazione tecnica, formazione continua e un programma sviluppatori che consente di integrare le proprie API in applicazioni verticali.

Innovare senza diluire la reputazione di alta affidabilità che ci accompagna da sempre è un obiettivo che perseguiamo ogni giorno – conclude Spadoni –. Proprio quella fiducia, però, ci permette anche di aprire ai nostri partner nuove opportunità, dall’integrazione software fino alla sensoristica su droni e robot, costruendo sistemi che resteranno rilevanti anche quando la tecnologia farà un nuovo salto avanti”.

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