Monitor: come scegliere il formato per lavorare

Perché gli schermi panoramici sono ancora visti con sopetto nel mondo business

Sino a qualche tempo fa la stragrande maggioranza dei pannelli Lcd era nel classico formato 4:3, e i principali produttori al massimo presentavano un paio di modelli “multimediali” con schermo panoramico 16:9, a prezzi molto elevati. Oggi invece, parallelamente a quanto visto nel campo dei notebook, si stanno affermando sul mercato i monitor Lcd con schermo


panoramico nei formati 16:9 o 16:10, e i prezzi sono ormai parificati con i modelli da 4:3. Ma gli schermi panoramici sono in alcuni casi visti ancora con sospetto nel mondo business, per motivi diversi di cui alcuni però hanno oggi perso rilevanza.



Il primo motivo è che le applicazioni e il sistema operativo


Windows sono pensati per uno schermo in formato 4:3, e lo spazio laterale va sprecato o addirittura le immagini vengono distorte in orizzontale. Questa motivazione oggi ha però perso rilevanza: sistemi operativi come Windows Vista sono non solo in grado di funzionare sugli schermi panoramici senza distorsioni delle immagini, ma hanno caratteristiche che danno il meglio proprio sugli schermi wide, basti pensare alla Sidebar, la barra laterale di


Vista che ospita i Gadget e che in uno schermo panoramico può essere tenuta in primo piano senza ridurre lo spazio disponibile per le finestre delle applicazioni come avviene nei tradizionali schermi 4:3. Anche le applicazioni, soprattutto quelle grafiche e multimediali ma anche quelle di produttività per ufficio, oggi sono in grado di sfruttare al meglio lo spazio extra disponibile lateralmente, che viene usato per barre strumenti o strutture di navigazione ad albero.



Il secondo motivo di perplessità nei riguardi degli schermi panoramici è relativo alla reale diagonale sfruttabile e all’altezza dello schermo, da cui dipende il numero di righe visualizzabili nelle applicazioni business. Si tratta di una motivazione ancora valida, che deve essere tenuta in considerazione al momento dell’acquisto: uno schermo panoramico 16:10 da 19” se usato


per visualizzare immagini in 4:3 offre infatti una diagonale sfruttabile di soli 16 pollici e un’altezza dello schermo di 10 pollici, il che significa ad esempio poter visualizzare meno righe editando un documento Word o un foglio elettronico in Excel rispetto a un monitor sempre da 19” ma di tipo 4:3, che


ha un’altezza dello schermo di 11,4 pollici a parità di diagonale. Per avere la stessa altezza dello schermo di un monitor 19” 4:3, e dunque visualizzare lo stesso numero di righe in Word, è necessario un monitor 16:10 con diagonale di 22” o un 16:9 da 23”.



Dunque prima di acquistare il monitor è opportuno sapere quali sono le proprie esigenze nell’uso di applicazioni in 4:3, ovvero quale diagonale servirebbe se si acquistasse un monitor tradizionale 4:3, e poi moltiplicarla in base al teorema di Pitagora (o usando un calcolatore online come quello disponibile all’indirizzo http://cubic.bioc.columbia.edu/kernytsky/


tools/aspect/aspect.php) per sapere qual è la diagonale minima che si deve scegliere se si acquista un monitor panoramico, facendo ovviamente distinzione tra modelli 16:9 e modelli 16:10.



A proposito di 16:10, questi schermi risultano meno sbilanciati nel rapporto tra larghezza e altezza rispetto ai 16:9 e sono dunque più adatti all’uso informatico. I modelli 16:9, un formato che si sta diffondendo anche nei display dei notebook sinora dominati dal 16:10, sono invece più adatti per l’uso multimediale in quanto consentono di visualizzare film in alta definizione senza riscalature. Il formato 16:9 è dunque da preferire se il monitor è anche dotato di sintonizzatore TV.


Per sapere se uno schermo è 16:9 o 16:10 in assenza di informazioni da parte del produttore basta conoscere la risoluzione nativa: dividendo il numero di pixel orizzontali per il numero di pixel verticali (ad esempio 1440:900) si ottiene il rapporto (in questo caso 1,6) che se è pari a 1,6 corrisponde a un 16:10, se è 1,77 a un 16:9, e se è 1,33 a un 4:3.

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