Fanno discutere le voci che trapelano da Redmond e che assegnano alla pubblicità un ruolo troppo importante
A volte la storia si vendica. Così succede che Microsoft, che aveva
distrutto Netscape offrendo gratis Explorer che si trovava già
installato nei pc, adesso deve fronteggiare il probabile arrivo
di software forse gratuiti disponibili in rete. Per ora si tratta di timide
avvisaglie, piccole avanguardie che si teme però annuncino l’arrivo di truppe
ben più consistenti.
A Redmond, sede di Microsoft, ci stanno pensando,
con il binocolo scrutano l’orizzonte e nel frattempo discutono, avanzano
proposte. Una di queste riguarderebbe la possibilità di distribuire
gratuitamente dei prodotti che si pagherebbero con la pubblicità.
Software come Works, Money e OneNote, ma anche Power Point e addirittura il
sistema operativo potrebbero essere free ospitando qualche banner o qualche
altra forma di advertising. Semplici braistorming interni,
dicono da Microsoft, nulla è stato ancora deciso. Speriamo, perché la soluzione
pare rischiosa, molto in stile new economy.
All’epoca della bolla gran parte delle start
up avevano un unico modello di business. Attrarre un gran numero di
utenti sui loro portali per garantirsi tanta pubblicità. In quei giorni qualche
mente un po’ più lungimirante si chiedeva se ci fosse in giro tanta pubblicità
da poter sostenere il tutto. Sappiamo come è andata a finire. Oggi il rischio è
di ripiombare in una situazione simile con la pubblicità che oltre a sostenere
quotidiani, periodici, siti Internet, radio e soprattutto la tv dovrebbe
caricarsi sulle spalle anche un po’ di software. Un po’ troppo. Una ciclica
situazione di crisi metterebbe a rischio settori sempre più ampi
dell’economia.
Non può essere così. Probabilmente quelle di Redmond sono solo idee in
libertà che danno però l’idea di una situazione di difficoltà di Microsoft che
si ritrova nel ruolo di follower dal punto di vista
dell’innovazione. Soltanto che in questo momento è difficile inseguire qualcosa
che, almeno a noi, non appare ben delineato. Il Web 2.0 sta arrivando, ma
quello che non è ancora chiaro è il modello di business. Una roba da nulla,
insomma.





