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Oracle-Siebel, eBay-Skype: le regole del gioco dei pochi.

Il mondo è dei ricchi. Lo si è sempre saputo, ma mai come ora balza
davanti agli occhi questo postulato.
E non solo perché a New Orleans a
salvarsi sono stati i ricchi (di mezzi e di spirito di iniziativa) che hanno
avuto modo di scansare Katrina per tempo, lasciando i poveri (di mezzi e di
forza di reazione) al loro destino, crudele, e con ciò hanno portato a evidenza
quanto ormai sia profondo il discrimine fra chi ha e chi non ha.
E, per
rimanere nel nostro piccolo mondo, antico che pare svecchiarsi ma forse non è
nemmeno così, la distanza fra chi ha e chi non ha è sempre più ampia. Mentre per
contrappasso è molto ridotta quella fra chi ha e vuole avere di più e chi vuole
sbarazzarsi di ciò che ha, realizzando.
Dato che questo sembra un discorso
fra presocratici all’ombra di un ontano nell’agorà di una isola presa a caso nel
Dodecanneso, usciamo allo scoperto.
Oracle ha comprato anche Siebel, per un
totale in dollari che fa molto anche in euro.
E lo fa dopo aver preso, nel
corso dell’anno, PeopleSoft, e quindi JdEdwards.
Chiaro che i soldi per
farlo li ha, fino a prova contraria, ma non è questo il punto.
Che è,
invece, la concentrazione del mercato, e quindi dei soldi, in sempre meno mani,
qualsiasi nome abbiano.
Ebay ha comprato Skype, ovvero quella fortunata (per
immediato successo goduto) e simpatica (per l’idea del risparmio per gli utenti
che stava alla base) intrapresa nel campo degli strumenti di comunicazione.

Ora, nel primo caso si assisterà al lento processo di consolidamento di un
mercato d’impresa, nel quale tante saranno le voci, e meno i cambiamenti.

Nel secondo caso chi prima risparmiava e pagava poco (utilizzando sia eBay,
sia Skype) si prepari ad aprire un po’ di più il borsellino.
Per entrambi i
casi, la propensione a vendere è stata decisiva. Erano mesi che Tom Siebel
bussava alla porta di Larry Ellison chiedendo patentemente di essere comprato.

Per Skype, poco biasimo: fa parte del gioco delle startup vedere i fondatori
dire “stop, ora mi arricchisco”.
Va bene tutto, ma questo clima di “chiudo
baracca, realizzo e me ne vado a Tahiti”, non pare generare una gran voglia di
intrapresa.

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