Meglio optare per il software dei big vendor

Nuovi fronti: estendere la Bi alla produzione

Marco Dalmastri, It manager di Redi

È stato l’obiettivo di effettuare analisi dettagliate per prendere decisioni strategiche che, nel 2004, ha mosso Redi verso la Business intelligence. «L’esigenza, in realtà, era presente già da qualche anno – ha spiegato Marco Dalmastri, It manager della società – a giudicare dalle numerose richieste di query che giungevano all’Edp. Ci siamo affidati a un consulente che ci ha presentato Board Mit, dell’omonimo vendor svizzero, che copre sia gli aspetti analitici che operazionali. Per il controllo di gestione, invece, stiamo usando un altro prodotto».

Lo step iniziale ha riguardato la riproduzione dei report esistenti su carta e, come primo risultato, Redi ha potuto evitare di stampare migliaia di pagine ogni mese. «Oltre ad aver implementato le statistiche di vendita – ha proseguito Dalmastri -, ora è possibile consultare anche il livello di servizio dell’azienda, le provvigioni agenti e alcune procedure di invio automatico via e-mail di statistiche». Dalmastri è, quindi, soddisfatto perché «le analisi sono spinte al massimo dettaglio e questo non era possibile con semplici report. In tempi brevissimi, siamo anche riusciti a dare le statistiche agli agenti, inviandole via e-mail». E se, in fase di progetto e di deployment, non sono emerse particolari criticità, al contrario, il progetto è stato caratterizzato da una buona collaborazione, a livello interno, da parte dei capi servizio coinvolti.

«Credo molto nella Business intelligence come strumento di analisi per l’azienda e, quindi, anche se la percentuale di budget dedicata è ancora limitata, ho già previsto un incremento per i prossimi anni. Fra gli investimenti, ad esempio, ho previsto di implementare la produzione. Ho, infatti, sempre pensato che l’It debba essere al servizio del business e, quindi, attenta alle esigenze d’impresa. Non può e non deve essere vista come un’isola, ma come una parte integrante della società». Per realizzare questa condizione, un ruolo importante è giocato anche dal sistema d’offerta. «Ho sempre pensato che è preferibile optare per software di big vendor. Questi, infatti, si affidano a dei partner, che noi possiamo scegliere e cambiare in corso d’opera se non all’altezza del compito, senza dover cambiare prodotto».

Dalmastri parla a ragion veduta visto che, in fase di implementazione, ha dovuto sostiuire il system integrator inizialmente scelto, che «probabilmente, non conosceva bene il prodotto né l’ambito aziendale. Per risolvere il problema sono stato costretto a cambiare fornitore in corso d’opera e la nuova scelta è stata vincente». Da questa esperienza, Dalmastri, ha tratto delle preziose indicazioni che tramuta in suggerimenti: «È meglio non affidarsi a prodotti sviluppati da piccole software house e, allo stesso tempo, è importante che il partner prescelto conosca bene le problematiche tipiche delle aziende e abbia alle spalle un certo numero di installazioni».

L’azienda

Attiva da oltre 40 anni, Redi è specializzata nella produzione di raccordi e pezzi speciali in materiale plastico per la realizzazione di condotte fognarie e reti idrosanitarie. La società può contare su due plant situati vicino a Zola Predosa (Bo) e a Barbarano (Vi), per un totale di oltre 100.000 mq, in cui sono impiegate circa 280 persone. Il fatturato di Redi, che appartiene al gruppo multinazionale Aliaxis, è di 60 milioni di euro.

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