Il 37,3% di queste aziende prevede un aumento del fatturato e il 34% un incremento della produzione.
Confidano in un aumento del fatturato e della produzione nel 2013, continuano
a essere la punta di diamante delle nostre esportazioni e, dopo il rallentamento registrato in questi anni, prevedono di aumentare il proprio personale sia in
Italia, sia, soprattutto, all’estero. Questi alcuni degli elementi che emergono dall’Indagine annuale sulle medie imprese industriali italiane, realizzata da Mediobanca e Unioncamere.
La ricerca condotta su un campione rappresentativo di medie imprese industriali italiane mostra che per il 2013 il 37,3% di queste aziende prevede un aumento del fatturato
(contro il 26,6% a consuntivo nel 2012) e il 34% un incremento della produzione (è stato invece il 22,1% a
registrarlo per lo scorso anno).
La propensione all’export delle medie imprese è rimasta molto elevata, tanto che la quota
di aziende esportatrici ha sfiorato il 90% nel 2012, con un’incidenza delle vendite all’estero pari
al 51% del fatturato complessivo. Per l’anno in corso si
conferma l’apporto determinante che le vendite all’estero potranno fornire ai risultati aziendali (gli ordinativi esteri saranno in
crescita per
il
49,9% delle imprese), mentre
l’andamento del
mercato interno sarà più debole (solo il 13,6% si attende un rialzo rispetto al 2012, contro il 31% di quante che ne prevedono una flessione).
Nel 2012, gli investimenti
delle medie imprese si sono concentrati sulle apparecchiature
informatiche
(72,3%), sui macchinari (69,3%) e sui software e servizi informatici (68,6%); su
tali
assets le
imprese continueranno a puntare prioritariamente anche durante il
2013.
La domanda di credito nel primo semestre 2013 si è rivelata sostenuta.
Il 50% delle medie
imprese ha dichiarato di voler richiedere finanziamenti bancari, non solo in risposta all’esigenza di gestire le attività ordinarie (nel 43,8% circa dei casi), ma anche per realizzare nuovi investimenti (36,7%) o implementare quelli già avviati (13,3%). E’, comunque, sensibile
la percezione di difficoltà nell’accesso al credito: la segnala il
43% di quanti intendevano farvi ricorso nell’arco dei mesi iniziali del 2013, contro
il 37% delle imprese che nell’ultimo semestre del 2012 si
erano rivolte alle banche.
Sul fronte occupazionale,
un
nucleo rilevante di medie imprese (circa un quinto) segnala un ampliamento della forza lavoro tra il 2012 e il 2013; ancora superiore sarà poi quest’anno l’allargamento
della base occupazionale all’estero da parte di quelle medie imprese che hanno stabilimenti produttivi al di fuori dei confini nazionali (l’aumento avverrà in quasi la metà dei casi). Si riduce il ricorso ad ammortizzatori sociali (nel 2013 verranno usati dal 34%
delle imprese, contro
il 44% nel 2012). Il 18% circa delle aziende adotterà comunque strumenti alternativi per salvaguardare l’occupazione:
contratti di solidarietà, modifiche
all’orario di lavoro e riqualificazione del personale.