Medie imprese: 3 Ceo su 4 coltivano la differenziazione

Ibm ha presentato i risultati di uno studio realizzato sul mercato delle medie imprese, derivato dal Global Ceo Study Ibm, inchiesta condotta ogni due anni sui top manager. Il rapporto è frutto di interviste svolte da Ibm fra la fine del 2007 e l’inizi …

Ibm ha presentato i risultati di uno studio realizzato sul mercato delle medie imprese, derivato dal Global Ceo Study Ibm, inchiesta condotta ogni due anni sui top manager. Il rapporto è frutto di interviste svolte da Ibm fra la fine del 2007 e l’inizio del 2008 su 1.130 Ceo di 40 paesi, in rappresentanza di aziende di vari settori e dimensioni. I consulenti Ibm hanno condotto oltre 1.000 interviste dirette. Le restanti sono state condotte da The Economist Intelligence Unit (Eiu). Lo studio, dal titolo “The Enterprise of the Future”, evidenzia come le medie imprese affrontano le sfide legate al cambiamento.

In uno scenario caratterizzato dalla variabilità di fattori di mercato, competenze e normative, è ampio il divario tra l’entità della trasformazione prevista dai Ceo e i risultati realmente raggiunti. L’86% delle medie imprese prevede un cambiamento sostanziale, anche se solo il 57% ha avuto successo nella gestione del cambiamento in passato.

I Ceo delle aziende di medie dimensioni stanno effettuando investimenti per crescere nel mercato globale, migliorare i servizi, aumentare le attività di responsabilità sociale d’impresa. La prima opportunità di investimento è costituita dall’aumento del potere d’acquisto delle economie emergenti, area a cui i Ceo delle medie imprese puntano a crescere aumentando gli investimenti del 20% nei prossimi tre anni. Per ampliare le proprie attività, le organizzazioni di medie dimensioni si concentrano su nuove concezioni di business.

Tre Ceo su quattro prevedono di modificare nei prossimi tre anni, i propri modelli di business per differenziarsi. Per raggiungere l’obiettivo hanno identificato tre azioni da intraprendere: introdurre cambiamenti nel mix di capacità, conoscenza e risorse (60%), sviluppare partnership (54%) ed entrare nei nuovi mercati (51%). I Ceo continueranno a investire in aree che consentiranno di fare leva sul consumatore sempre più informato. L’onnivoro di informazioni, così viene definito dallo studio di Ibm, è una nuova tipologia di cliente che i Ceo considerano positiva per la loro attività. E grazie alla capacità di rispondere a clienti esigenti e ai bisogni frammentati dei mercati di nicchia, le medie imprese si trovano in posizione migliore rispetto alle grandi se si tratta di rispondere e investire su questo target di clienti. Il 22% dei Ceo prevede di investire in questo trend nei prossimi tre anni, considerandolo un’opportunità di differenziazione. I Ceo credono che le aspettative dei consumatori in materia di responsabilità sociale d’impresa aumentino e che la tematica rivestirà un ruolo importante nel differenziare un’azienda in futuro: riconoscono l’importanza della reputazione presso i clienti informati e hanno in programma di aumentare i propri investimenti in Csr del 34% nei prossimi tre anni.

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