I due Enti collaboreranno per sveltire i procedimenti di mediazione e consentire uno scambio più rapido di informazioni.
L’Agenzia delle Entrate e il Consiglio Nazionale Forense si sono alleate per diffondere la conoscenza e per massimizzare le potenzialità del nuovo istituto della mediazione diretto al raggiungimento di soluzioni rapide, condivise, legittime e trasparenti nel rapporto fisco-contribuenti.
I due enti collaboreranno alla cooperazione in sede amministrativa, alla conoscenza del nuovo istituto e alla realizzazione di un osservatorio che consenta di monitorare l’andamento della mediazione tributaria.
Sensibilizzazione, dialogo e collaborazione sono le parole chiave del protocollo d’intesa.
Il Consiglio nazionale, infatti, si impegna a sensibilizzare i propri iscritti sul carattere preventivo della mediazione, a collaborare con l’Agenzia per assicurare un celere e proficuo svolgimento del procedimento di mediazione e a indicare tutti i recapiti utili a consentire un rapido scambio di informazioni.
L’Agenzia dal canto suo si impegna, in particolare, a esaminare approfonditamente tutte le istanze, a comunicare rapidamente l’eventuale improponibilità di queste e a promuovere l’eventuale contraddittorio per una definizione della mediazione in linea con i principi della giusta imposizione e del giusto procedimento. Infine, nell’accordo è prevista la costituzione di un nucleo misto di esperti per la corretta trattazione delle istanze di mediazione.
Per le controversie di valore non superiore a 20mila euro, lo ricordiamo, la proposizione del ricorso alla Commissione tributaria deve essere preceduta dalla presentazione di un’istanza di reclamo-mediazione all’Agenzia delle Entrate. Infatti, al fine di prevenire le liti “minori”, che possono essere risolte senza ricorrere al giudice, il Dl n. 98/2011 ha introdotto il nuovo istituto del reclamo-mediazione, che garantisce al Contribuente tempi brevi e certi per ottenere una risposta dell’Agenzia e, in caso di accordo, sanzioni ridotte al 40%. La mancata presentazione dell’istanza di reclamo-mediazione è causa di inammissibilità del ricorso alla Commissione tributaria.





