La fusione tra Mci-WorldCom e Sprint è tutt’altro che scontata. I primi pareri ufficiosi da parte dell’autorità statunitense, infatti, sono negativi: non si vedono reali vantaggi per gli utenti. Ma un effetto sembra comunque averlo gi …
La fusione tra Mci-WorldCom e Sprint è tutt’altro che scontata. I primi
pareri ufficiosi da parte dell’autorità statunitense, infatti, sono
negativi: non si vedono reali vantaggi per gli utenti. Ma un effetto sembra
comunque averlo già provocato: la definitiva fine di Global One.
Global One è la struttura "carrier’s carrier" fondata da Sprint insieme a
France Telecom e Deutsche Telekom. Finora non ha dato i risultati sperati
ed era già entrata in agonia a causa delle liti tra gli operatori francese
e tedesco, a causa dell’intervento di Deutsche Telekom nella vicenda
Olivetti-Telecom Italia.
All’indomani dell’annuncio della fusione con Mci-WorldCom, il Ceo di
Sprint, William Esrey, ha dichiarato che avrebbe avviato quanto prima
trattative con France Telecom e Deutsche Telekom per vendere a uno o a
entrambi le quote di Sprint nella joint venture. Parallelamente, Hans
Ehnert, un portavoce dell’ex monopolista tedesco, ha fatto sapere che Dt
intende vendere il proprio 10% di azioni Sprint se l’accordo tra i due
carrier americani dovesse andare in porto.
In questo scenario, non c’è posto per Global One così com’è adesso. Lo
stesso Ehnert, del resto, ha ammesso che i tre soci fondatori stanno già
rivedendo i piani per ridefinire, se è possibile, un nuovo assetto. Second
o
Esrey, addirittura, le trattative in tal senso dovrebbero chiudersi entro
un paio di mesi al massimo.
La struttura che dovrebbe nascere dalla fusione tra Mci-WorldCom e Sprint,
del resto, verrebbe a trovarsi a competere direttamente con France Telecom
e Deutsche Telekom, per cui non sarebbe possibile mantenere un’alleanza nel
settore.
Il tutto, peraltro, è soggetto a quelle che saranno le condizioni imposte
dalle autorità statunitensi ed europee per acconsentire alla fusione.
Ricordiamo che proprio Mci e WorldCom, per ottenere tale approvazione,
hanno dovuto cedere tutte le attività di WorldCom su Internet. Anche in
questo caso si prevede che il business sulla Rete sarà sotto il mirino
delle autorità. C’è anche chi si è fatto già avanti per rilevarlo: s
i
tratta di Global Crossing.