Maxdata verso il fallimento

In amministrazione controllata da fine giugno, la società avrebbe ormai avviato la procedura che porta alla chiusura delle attività, comprese quelle italiane.

Senza clamore, sembra essere all’ultima discesa la parabola di Maxdata.
La società, alla fine dello scorso mese di giugno, aveva avviato una procedura di amministrazione controllata che doveva interessare la casa madre e quasi tutte le sue filiali, quella italiana inclusa.

Insolvenza, titolavano a luglio i siti economici tedeschi, che analizzavano l’inesorabile caduta di un’azienda, che con circa 1.000 dipendenti  e filiali in tutta Europa, non riusciva a tenere il passo con una concorrenza sempre più determinata,in uno scenario economico non certo favorevole.

La speranza, o forse sarebbe più corretto dire l’obiettivo, era trovare un acquirente, che consentisse di salvaguardare i marchi a almeno parte delle attività.

Se poco fu il clamore durante i mesi estivi, ancor più sotto silenzio è passata la notizia dell’avvio della procedura di fallimento, avvenuta, secondo alcune fonti, tre settimane fa.

Il sito italiano in questo momento rimanda direttamente a quello della casa madre e, sempre secondo le fonti da noi interpellate, sarebbe giunto o starebbe per giungere a fine mandato l’incarico dell’amministratore delegato italiano e del financial controller della filiale nazionale.

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