Marcia indietro per il voto elettronico

In Olanda ci hanno ripensato e anche negli Stati Uniti i test hanno dato esito negativo. L’Irlanda già nel 2004 aveva detto no

I valdostani potrebbero sperimentare il voto elettronico nel 2008 in
occasione delle elezioni del Consiglio regionale. Con questo obbiettivo la
Giunta regionale ha istituito un gruppo di lavoro per “l’impostazione e il coordinamento di tutte le attività utili alla definizione del progetto voto elettronico”. In Valle d’Aosta era
già stato sperimentato, con esito positivo, il voto elettronico nel 1997 in
occasione delle elezioni comunali di La Salle, Arnad, Valsavarenche, Issime e
Courmayeur.


Altri tempi, quando la fiducia nell’informatica era molto
più alta. Allora infatti non si erano ancora posti quei problemi di sicurezza
che oggi stanno facendo fare marcia indietro a più di un Paese. L’Olanda, per
esempio come racconta Journaldunet.com, ha deciso di vietare l’utilizzo di
questo tipo di voto per le prossime elezioni del 22 novembre. Il divieto è
scattato quando ci si è resi conto che le macchine utilizzate per le votazioni
(prodotte dalla stessa società protagonista di un test a Cremona in occasione
delle ultime elezioni italiane) emettevano un segnale radio che poteva essere
intercettato nel raggio di una dozzina di metri riproducendo lo schermo
dell’elettore al momento del voto. 1.200 macchine sono state così fermate e si
tornerà al caro vecchio voto manuale. Più lento ma più sicuro.


Brutte notizie arrivano anche dagli Usa dove ogni volta che
si va a votare torna lo spauracchio degli interminabili conteggi per le elezioni
in Florida durante la contesa Bush-Al Gore del 2000. Il centro informatico
dell’università di Princeton ha dimostrato la poca sicurezza garantita da alcune
macchine per il voto elettronico. In un paio di minuti gli studenti sono
riusciti ad alterare i risultati contenuti nella memoria delle macchine. E
sempre in Florida, il quotidiano Miami Herald ha verificato che gli apparecchi
utilizzati in qualche caso possono dare il voto a un altro candidato rispetto
quello scelto dall’elettore.


D’altronde, già nel 2004 l’Irlanda aveva deciso di fare a
meno del voto tramite pc dopo avere speso quaranta milioni di euro perché
l’indagine di una commissione indipendente aveva stabilito che non sarebbe stato
possibile garantire segretezza e precisione del voto.

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