L’Usl di Pescara è sempre più high tech

Cambiano le esigenze e l’azienda sanitaria si aggiorna per servire anche gli utenti mobili

Con un bacino di utenza di trecentomila abitanti, un territorio che coincide
geograficamente con l’area della provincia e comprende 46 comuni, l’Usl di
Pescara comprende anche tre presidi ospedalieri. Un sistema complesso, che
comprende ottocento client collegati tra loro, e più di duecento client
stand-alone, per gestire il quale l’Asl ha dovuto fare ricorso a piattaforme
informatico-telematiche. In questo modo gli utenti esterni che prima
richiedevano servizi o informazioni direttamente al personale preposto, oggi
hanno come primo punto di contatto l’infrastruttura informatica (portale, sito
web, call center).



In questo scenario sono
inevitabilmente

emerse nuove necessità. La prima è stata quella di individuare un’unico sistema di trasporto su cui far convergere tutti i flussi di traffico inerenti ai servizi aziendali, con due obiettivi principali: ridurre i costi d’infrastruttura e unificare i diversi budget, cercare delle forme di integrazione tra questi servizi, rendendo l’azienda molto più dinamica e più flessibile. Alla base di tutto: la scelta del protocollo Ip, che ha portato alla luce il concetto di “Ip Convergence”.



In pratica oggi ad
un’infrastruttura
di rete Ip non viene più richiesto esclusivamente il trasporto di dati tradizionali ma anche quello relativo a immagini, suoni e voce.
Una seconda esigenza fondamentale è stata di consentire a un utente di usufruire dei servizi in qualunque momento da qualsiasi luogo e con qualsiasi tecnologia di accesso. Questo ha comportato l’affiancamento delle tecnologie wireless alle tradizionali reti wired.
Una terza
esigenza, è stata quella di calibrare al meglio i sistemi di sicurezza
informatica a protezione dei dati e dei nuovi modelli di comunicazione
aziendali. Tutto questo ha comportato che le tradizionali Reti trasmissione dati
(Rtd), sono dovute evolvere verso un concetto di Reti infrastrutturali per la
comunicazione integrata (Rici), per mettere a disposizione un’infrastruttura di
trasporto in grado di veicolare i flussi di traffico delle nuove tipologie di
sistemi informativi.


Il progetto realizzato da Ibm, in
collaborazione con Lenovo e Cisco, ha previsto le modifiche e integrazioni al
sistema di cablaggio per innalzarne i livelli di affidabilità e qualità, la
definizione di un adeguato modello architetturale per l’infrastruttura di rete,
l’utilizzo di tecnologie con elevati standard prestazionali, in ogni area di
specifico utilizzo, l’introduzione di un adeguato sistema di Network management
che consenta di avere continuamente sotto controllo i livelli di servizio della
rete e il potenziamento del sistema di sicurezza perimetrale (Front-end), per
adeguarsi alle indicazioni espresse dal Testo Unico sulla Privacy.


Per quanto riguarda l’architettura, Ibm ha proposto un
modello affidabilità con livelli funzionali come quelli di Access, distribution
e Core che definiscono la Intranet aziendale; il livello di Front-end che
connette in sicurezza la Intranet aziendale con il mondo esterno (Internet); il
livello di management che deve garantire la gestibilità dell’intera Rici. Il
progetto ha previsto anche l’adeguamento del Sistema di cablaggio strutturato,
la reingegnerizzazione del sottosistema networking, la realizzazione di
un’adeguata infrastruttura wireless e l’introduzione di un Sistema di network
management.

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