Nei prossimi giorni, Bruxelles dovrebbe confermare l’avvio di un’iniziativa volta a fornire un aiuto economico ad alcune società che intendono realizzare infrastrutture di terza generazione in Gran Bretagna e in Germania. Il tutto, ovviamente, salvaguardando la competitività aziendale
26 agosto 2002 Non è un segreto per nessuno che il 3G fatichi a
muovere i primi passi e così la stessa Ue ha deciso di venire in suo aiuto. Da
Bruxelles arriva infatti la notizia che nei prossimi giorni si dovrebbe avere
l’ufficializzazione dell’aiuto che intende offrire la Commissione Europea alla
Gran Bretagna per la realizzazione di infrastrutture 3G. Più in concreto, tale
aiuto significherà una partecipazione alle spese. Inoltre, diversi segnali fanno
presagire una stessa iniziativa anche in Germania, nei confronti della
partnership avviata tra T-Mobile, la filiale di Deutsche Telekom, e Mmo, società
nata come spin-off di British Telecommunications.
A onor del vero, la Commissione Europea non ha ancora preso una decisione
definitiva riguardo l’aiuto che intende offrire per lo sviluppo del 3G nel
Continente, ma la cosa dovrebbe essere ufficializzata nella consultazione del
prossimo mese. Infatti, la tradizione dice che, praticamente, Bruxelles non ha
mai cambiato le sue opinioni iniziali.
Gli analisti fanno però notare che l’intervento della Commissione Europea,
volto a favorire pool di aziende e non singole realtà, tende a mitigare la
competizione. Tuttavia, è opinione comune che sia necessaria una mossa decisa
per avviare finalmente il processo di costruzione delle infrastrutture per il
3G. Gli operatori hanno infatti speso 100 miliardi di euro per aggiudicarsi le
licenze e ora stanno facendo un po’ fatica con la messa in opera delle
infrastrutture. Inoltre, non va dimenticato che per puntare al ritorno
dell’investimento devono sperare di ottenere 500 euro di revenue all’anno da
ogni individuo presente in Europa. E così un aiuto è assolutamente il benvenuto.
T-Moble e Mmo hanno affermato che l’intervento da parte della Commisione Europea
potrebbe permettere loro di risparmiare circa il 30% elle spese in
infrastrutture, il che equivale a circa 3 miliardi di euro sino al 2010.
Lo scoglio che rimane da superare prima di dare il via libera all’aiuto
economico è rappresentato dalla competizione. Il Commissario Mario Monti vuole
infatti essere sicure che la collaborazione con l’Ue non favorisca, seppure
involontariamente, un’azienda rispetto a un’altra, ma sia invece fonte di una
leale cooperazione.





