Lucia ed Arianna, parte l’Huffington Post italiano

L’avvio non sembra convincente, ma lo spazio di manovra è molto. E domani è un altro giorno.

Grazie all’interesse del gruppo l’Espresso e alla direzione di Lucia Annunziata è partita l’avventura italiana dell’Huffington Post, un’iniziativa d’informazione on-line nata negli States e diventata un fenomeno mondiale. Ne è artefice Arianna Huffington, un nome che non può non portare alla memoria i 315 milioni di dollari pagati nel 2011 da Aol per acquisirla.
L’edizione appena lanciata in Italia segue -oltre alla mamma statunitense- le sorelle di Canada, UK, Francia e Spagna. I prossimi lanci sono attesi in Brasile, India, Giappone e Corea del Sud.
L’impatto iniziale dell’Huffington Post Italia non ci ha convinto neanche un po’. Digitiamo huffingtonpost.it e un paginone ci colpisce in pieno volto. L’apertura è un’intervista a Berlusconi, impaginato in un modo improponibile (foto enorme, titolone, sommarietto… non ne va bene una). Certo, la splash page Huffington è questa, bisogna prenderne atto. Ma il titolo -Io, Silvio- è molto grande, forse perché l’impaginazione automatica dipende (troppo) dal numero di caratteri del titolo.
L’effetto è sgradevole.

Ci sbagliamo? Proviamo a rinfrescarci la memoria con l’originale statunitense: digitiamo huffingtonpost.com, ma veniamo reindirizzati all’edizione italiana. Bah.
Pochi minuti dopo, la successiva splash italiana, Ora di religione, è più garbata nel suo urlo.

Scendiamo di un po’ nella pagina. Sotto alla splash troviamo le tre colonne, tra le quali quella di sinistra ospita i blog.
I blogger sono circa duecento, uno più, uno meno, ma si spera cresceranno. Per gestirli al meglio è attiva anche Julia, il software che elimina dal testo le parole politicamente scorrette.
Ha detto la Annunziata: “I blog non sono un prodotto giornalistico, sono commenti, opinioni su fatti in genere noti; ed è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati”.
Siamo perplessi. Ma chi sono i blogger di HuffPostItalia?
Per la maggior parte si tratta di gente poco o per nulla nota, che comunque speriamo di veder salire in fretta nella colonna dei post.
Ma ci sono blogger e blogger.
Tra loro Giulio Tremonti, Maurizio Landini, Daniela Santanché, Nichi Vendola, Giancarlo Galan e Gianfranco Fini, tutta gente che passa il tempo saltando da un barcamp all’altro.
C’è anche Matteo Renzi, mentre non si sa se si sia cercato di convincere anche Beppe Grillo.
Nel caso, consiglieremmo una release specifica di Julia.

Al primo impatto a noi HuffPostItalia sembra un quotidiano tradizionale con la colonna dei commenti dei politici e la promessa di dar visibilità agli altri blogger.
I nostri auguri vanno ai responsabili social citati nella sezione “chi siamo”: @stebtweet, Stefano Baldolini (caporedattore, responsabile blogger) e @adelegiorgia, Adele Sarno (redattore, responsabile social media). Lo spazio per portare avanti un progetto non sembra mancare. La guida è sempre la stessa, quella del filo di Arianna. All’orizzonte si intravedono le elezioni e molti sono convinti che l’on-line sposti i voti.
Secondo noi, al più radicalizzano. Buon lavoro.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome