La società di ricerca Idc ha rilevato come il software libero ottenga crescenti consensi in azienda, in particolare per la dotazione di database, sistemi operativi e middleware.
L’open source si diffonde fra le società europee di medie e grandi dimensioni. Questo almeno è quanto emerge da una recente indagine, condotta da Idc su un campione costituito da 625 aziende.
Il software libero è adottato, con progetti “live”, da circa 1/3 del campione, soprattutto relativamente alla dotazione di database e sistemi operativi. In particolare, per quanto attiene alla prima tipologia di soluzioni, l’open source sembra guadagnare parecchio terreno rispetto ai prodotti proprietari. Il dato più significativo, infatti, è che oltre la metà del campione (il 56% degli intervistati, per l’esattezza) ha ammesso di avere avviato, a diversi livelli, progetti che prevedono l’uso di database basati su software free. Ma questo tipo di approccio guadagna consensi crescenti anche in merito ai tool di produttività personale e sul fronte middleware. Circa un terzo del campione, poi, ha adottato il sistema delle licenze libere all’interno di progetti che riguardano i tool di sviluppo, aderendo a consorzi quali Eclipse oppure, sul fronte delle applicazioni di produttività personale, Open Office.
Sorprendentemente, solo 1/4 del campione sostiene di avere sperimentato l’open source, con soluzioni già in produzione, per le applicazioni di Customer relationship management o gli Erp. In questi ambiti, tuttavia, esistono alcune soluzioni già testate da anni, come Sql Ledger, SugarCrm, FreeCrm o Compiere, che sono state scelte da diversi intervistati.
Un fenomeno difficile da valutare
L’adozione di questa tipologia di applicativi è, in linea di principio, di difficile misurazione e questo per diverse ragioni. Non ci sono, in primo luogo, fonti ufficiali da consultare. Ancora, gli utenti finali scaricano (eseguono il download dell’applicazione) e implementano in proprio il software, spesso senza che a questa attività corrisponda una registrazione o un pagamento. Infine, i vendor open source in molti casi vantano un numero enorme di download, tuttavia non sono in grado di valutare e dimostrare correttamente che il software scaricato sia effettivamente in uso.
“I risultati sul tasso di adozione del software open tra le aziende europee sono un’assoluta sorpresa emersa dall’indagine – tiene a precisare l’analista di Idc Bo Liykkegaard -. Il dato più confortante è che queste applicazioni stanno crescendo sensibilmente tra le preferenze delle aziende, che sembrano, ormai a tutti gli effetti, pronte per l’alternativa open source”.





