L’online non convince ancora gli italiani. Ma solo per il momento

Secondo un recente studio a cura di The Boston Consulting Group in Italia solo il 23% dei navigatori Internet effettua acquisti online contro punte del 56% rilevate in Inghilterra e Germania

La percentuale di navigatori italiani che effettuano acquisiti online è ancora inferiore alla media europea. Fin qui niente di nuovo.
Ma una recente indagine condotta da The Boston Consulting Group ha messo in evidenza dimensioni, caratteristiche e previsioni di crescita del commercio elettronico di tipo business to consumer in Europa.

Il risultato è che, sebbene in Italia solo il 23% dei navigatori su Internet concludono acquisti online rispetto alle punte del 56% registrate in Inghilterra e Germania, per comprendere appieno il fenomeno indagato occorre proiettarlo nel futuro.

La società di ricerca statunitense ha infatti messo in evidenza come, entro il 2004, in Italia come in Europa gli utenti Internet passeranno da 150 a oltre 230 milioni.

Il punto è comprendere il grado d’influenza esercitato dal canale online sul comportamento offline del consumatore. Ed è quello che ha cercato di fare The Boston Consulting Group che tra le pagine della sua ricerca – appunto intitolata The multichannel consumer: the need to integrate online and offline channels in Europe – ha messo in rilievo alcune evidenze.

Tra queste, la constatazione di come il canale online eserciti una profonda influenza sul comportamento di acquisto offline, o se si preferisce, nei negozi tradizionali.

Attraverso 12mila interviste a consumatori e dirigenti di aziende in Francia, Germania, Italia, Olanda, Uk e Svezia che utilizzano la Rete per i loro acquisti, Bcg ha rilevato che il 37% degli utenti Internet europei naviga online prima di procedere all’acquisto.

Di questi, l’85% conclude offline l’acquisto del prodotto o della marca identificata online e il 35% resta anche fedele offline al retailer identificato online.

In Italia, come nel resto d’Europa, le categorie di prodotto che fanno registrare le più alte penetrazioni negli acquisti sono i libri, seguiti da computer, hardware, software, ma anche musica e video.

Oltre a questi dati, l’inchiesta condotta dalla società di ricerca americana ha ribadito quella che potrebbe essere un’evidenza, ma che è buona norma non dimenticare mai se il proprio business passa su Internet: la soddisfazione del cliente gioca un ruolo fondamentale.

Occorre infatti non sottovalutare i dati che evidenziano come il 35% dei navigatori che hanno visto fallire un tentativo di acquisto online hanno smesso di navigare su quel sito, il 32% ha smesso di fare acquisti su quel sito e il 6% ha addirittura smesso di acquistare nel punto vendita offline del retailer online.

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