La Penisola chiude il gruppo dei Paesi che investono meno della media Ue secondo i dati dell’European innovation scoreboard
L’Europa migliora il divario in materia di innovazione con Stati Uniti e Giappone, mentre l’Italia arranca e chiude il gruppo dei “moderati” che precede il fanalino di coda rappresentato dai Paesi dell’Est.
Questo il verdetto, realizzato con dati raccolti prima della crisi finanziaria, dell’edizione 2008 dell’Europea innovation scoreboard che divide in quattro gruppi i Paesi del Vecchio continente in relazione ai livelli di risultati registrati. Più o meno tutti i paesi hanno migliorato la loro resa innovativa anche se l’intensità dei progressi realizzati varia da paese a paese: Svizzera, Svezia, Finlandia, Germania, Danimarca e Regno Unito sono leader dell’innovazione, con risultati in termini di innovazione ben superiori alla media Ue.
Austria, Irlanda, Lussemburgo, Belgio, Francia e Paesi Bassi tengono il passo con l’innovazione, con risultati superiori alla media Ue. All’interno di questo gruppo l’Irlanda è il paese i cui risultati sono aumentati più celermente, seguita a ruota dall’Austria.
Poi ci sono Cipro, Islanda, Estonia, Slovenia, Repubblica ceca, Norvegia, Spagna, Portogallo, Grecia e, in ultima posizione, l’Italia che sono considerati innovatori moderati e hanno risultati sotto la media europea. In forte recupero Cipro la cui tendenza è nettamente superiore alla media del gruppo dei moderati. Chiudono la classifica Malta, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania, Croazia, Romania, Lettonia, Bulgaria e Turchia nettamente sotto la media continentale anche se la maggior parte di questi paesi sta recuperando terreno. Bulgaria e Romania, infatti, hanno migliorato i loro risultati molto più velocemente rispetto agli altri.
I maggiori progressi sono stati registrati nelle risorse umane per l’innovazione (laureati, istruzione terziaria), accesso alla banda larga e disponibilità di capitale di rischio. Permangono però carenze per quanto concerne gli investimenti delle imprese, ambito nel quale l’Ue si trova in posizione arretrata
rispetto agli Stati Uniti e al Giappone per quanto concerne le spese in materia di R&S e It. In calo gli investimenti per l’innovazione non tecnologica (formazione, design, marketing, nuove attrezzature).





