Le iniziative per sostenere lo sviluppo del nostro Paese coinvolgono la tecnologia. Imprese che nascono, spesso grazie all’aiuto di fondi nazionali ed europei, si affiancano a quelle già esistenti, per creare aree di omogeneità Ict. E in Lombardia si pensa a rigenerare l’industria.
LItalia che cambia ed evolve, se lo fa, non può prescindere dal fattore tecnologico. Ciò vale per tutto il Paese, per le aree dove leconomia è da tempo formata, e quelle dove lo sviluppo è un eterno divenire. Tantopiù che anche le prime, messe di fronte alla mondializzazione, pagano lo scotto del rinnovamento. Area lombarda in primis, dove, a tratti, le sacche di resistenza di un contesto secondario, fatto di trasformazione e non di creazione, frenano al confronto con la nuova economia, globalmente intesa.
Il distretto tecnologico lombardo, oggi, è percorso essenzialmente da un fremito di conversione industriale. Laddove, in altre zone del Paese si tratta di creare ex-novo opportunità di business, avvalendosi della spinta delle nuove tecnologie, qui si tratta di sancire un declino industriale, direzionando la risorsa economica verso altri settori. Tutti o quasi tendono alle tecnologie multimediali e allinterazione, ovvero aderiscono a quel paradigma del terziario influenzato dallIt e dalle Tlc.
La Lombardia, che fu larea italiana industiale per eccellenza, ha preso atto della propria sopraggiunta vetustà e, senza incidere sui segmenti produttivi ancora vegeti, sta industriandosi per favorire il trasferimento di risorse verso altri settori, dove la tecnologia fa da luce guida. È per questo che sono nate iniziative dedicate alla nuova imprenditorialità tecnologica, che trovano spinta nellazione dellUe, con il Fondo Europeo di sviluppo regionale, e sfociano nel Prai (Programma Regionale Azioni Innovative), che gestisce i finanziamenti per le iniziative nei settori della tecnologia e dellinformazione.
Il confronto con lindustria di processo
Queste organizzazioni sono generalmente a capitale misto, ma anche Spa, come il Polo Scientifico Tecnologico Lombardo di Varese, creato per gestire linnovazione di processo in ambito insubrico. Come ammesso dal responsabile marketing del Pstl, Consuelo Crespi, "nel nostro comparto non si fa innovazione di prodotto, ma ci si adegua al mercato. Il territorio è variegato e fatto da esempi eclatanti come Opengate, ma anche da tante aziende elementari, come quelle che alimentano il circuito della subfornitura della Whirlpool, per le quali abbiamo realizzato un cluster". Il Pstl si avvale del supporto del Consorzio Rete, composto dal Politecnico di Milano, dalle Università di Varese, Pavia e Castellanza e dalle due maggiori industrie insubriche, Aermacchi e Agusta, per trovare le competenze (docenti ed esperti) capaci di sviluppare il trasferimento tecnologico nellarea di riferimento. Ruolo del Pstl, quindi, è fare da gateway fra ricerca scientifico-tecnologica e imprenditorialità e trovare i finanziamenti per gli innovatori. Il 70% del fatturato del Pstl, infatti, viene generato da progetti a valenza socio-economica (patrocinati dalla Provincia, dalle camere di commercio, dalle associazioni di categoria), mentre il restante 30% proviene dal mercato, tramite azioni di consulenza fatta a Pmi. In questultimo ambito, che è anche quello di incubatore dimpresa riconosciuto come Bic (Business innovation center), "almeno un aspirante imprenditore tecnologicamente avanzato alla settimana bussa alla porta del Pstl", dice Crespi.
I progetti sin qui realizzati (23) si sono indirizzati alle aree della ricerca ambientale, biotecnologie, tessile, auto elettrica, engineering e design industriale. Menzionabile anche il progetto di sviluppo di una società di supply chain integrata, basata su un nuovo sistema di e-business, nel quale la logistica viene fornita dal più grosso operatore dellarea, la Carcano. Niente new economy, quindi, nellarea "critica" del Sempione, ma old economy che si rinnova, soprattutto per cementare lindotto. Altre esperienze sono quelle del Bic La Fucina e dellOfficina Multimediale Concordia (Omc), storico incubatore dimprese del Nord Milano. La Fucina offre servizi alle imprese dellarea "a crisi industriale" di Sesto S.Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso e Cologno Monzese, che si vogliono impegnare nellinnovazione tecnologica. Emblema dellattività è il progetto Bridge to California, per la creazione di relazioni e partnership fra le imprese lombarde e aziende californiane di Ict.
Recupero di unarea e lancio tecnologico
Fisicamente sorta nellex-mensa aziendale della Falck, al centro dellarea dismessa Concordia, lOmc volge la sua attività al sostegno e alla crescita sul territorio di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico. Le aziende, incubate nella fase di start-up, si vedono ridurre gli oneri tipici dellinizio attività. Il Concordia, da poco (aprile 2003) è affiancato dal Laboratorio Innovazione Brera, in ottemperanza allaccordo di programma per la reindustrializzazione dellarea di Sesto San Giovanni.
In tale contesto proseguirà lattività il Macromedia Web Point, il centro servizi creato dallazienda, insieme alla società di consulenza InSide, per favorire la formazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie in ambito Web, grafica, 3D e multimedia.
I progetti che attualmente sono sotto legida dellOmc sono Antennabook (produzione di opere letterarie in audio) Biometric Technet (produzione di sistemi informatici con riconoscimento biometrico), lInquas (Istituto per la Qualità del Software), Kemen (Web publishing). Sono già uscite dallattività di incubazione i portali di intrattenimento Marsitech, per le traduzioni Webling, per le-commerce Webmade e LittleItaly, la società di produzione video Spinware.





