L’It tra sfide e opportunità, dati e informazioni sicure

Il rapporto tra sistemi informativi e business sta molto a cuore anche a consulenti e vendor, che ne studiano i driver e l’evoluzione. Proprio di questo, durante il recente Cio Strategies Italy (organizzato da Naseba a Montecarlo), ha parlato Giuseppe …

Il rapporto tra sistemi informativi e business sta molto a cuore anche a consulenti e vendor, che ne studiano i driver e l’evoluzione. Proprio di questo, durante il recente Cio Strategies Italy (organizzato da Naseba a Montecarlo), ha parlato Giuseppe Gorla 5, senior executive di Accenture, che, con gli occhi del system integrator, ha individuato alcuni elementi chiave per il Cio: «Deve essere capace di supportare il business, legarsi al concetto di innovazione e mantenere alto il livello di servizio, stando attendo alla gestione dei rischi e della sicurezza, con il contenimento dei costi che pur non rappresentando più un driver fondamentale, rimane una condizione essenziale». E se, fatalmente, le discrepanze tra priorità d’investimento e allocazione effettiva dei fondi non sono un fenomeno raro, è tra le “pieghe” del budget It che il responsabile dei sistemi informativi deve riuscire a trovare i fondi per fare innovazione, per la quale uno spunto può venire anche dall’adeguamento alla compliance. Per Gorla, poi, la riqualificazione dall’interno della struttura It deve passare per standardizzazione e consolidamento, It governance, livelli di servizio end-to-end e Soa. «Bisogna cavalcare il tema della virtualizzazione e non delegare il governo degli asset ai vendor, come spesso è accaduto in passato. Servono strutture interne più consoni alle strategie di business aziendale, capaci di analizzare, sotto diversi punti di vista, il parco applicativo, valutando scelte di sourcing, senza perdere centralità, o i metodi più appropriati di adeguamento». Sul fronte Soa, poi, Gorla chiede fiducia. «Gradi di incertezza sono normali, così come lo sono le difficoltà di implementazione». Sull’importanza di guardare al medesimo fenomeno con prospettive diverse è intervenuto anche Gigi Tagliapietra 6 che per Rittal – Lampertz, nel ruolo di presidente del Clusit, ha fatto il punto sui problemi inerenti la sicurezza dei sistemi. Partendo dal presupposto che se l’intero ambiente di rete non è protetto (quindi non solo quello aziendale) nessuno è protetto, Tagliapietra ha sottolineato che bisogna proteggere quanto si considera un valore, con un chiaro riferimento alle informazioni. «Tuttavia, non sempre esiste la consapevolezza che i server contengono un grande valore e come tali vanno protetti, anche dal rischio di incendi. Il dramma di oggi, poi, è il raffreddamento delle macchine e il consumo di energia, che va gestito». Per Tagliapietra, dunque, il Cio svolge sì un mestiere affascinante, «ma deve tenere conto di molteplici aspetti», in primis, valutare bene i rischi che può permettersi di correre. E secondo NetApp proprio per non correre rischi, i responsabili dei sistemi stanno mettendo tra le proprie priorità il backup e il disaster recovery, perché «la perdita di informazioni equivale a perdita di servizio, quindi di credibilità e, di conseguenza, di business», ha spiegato Vittorio Giovani 7, direttore generale della società in Italia.

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