L’amministrazione finanziaria italiana rappresenta una delle realtà più informatizzate della nostra Pubblica amministrazione. In particolare, il dipartimento per le Politiche Fiscali ha migliorato i servizi per i cittadini e le imprese, ridotto i costi …
L’amministrazione finanziaria italiana rappresenta una delle realtà più informatizzate della nostra Pubblica amministrazione. In particolare, il dipartimento per le Politiche Fiscali ha migliorato i servizi per i cittadini e le imprese, ridotto i costi a carico degli enti e dei singoli e semplificato gli adempimenti fiscali.
Il sistema informativo offre servizi a 46 milioni di contribuenti (di cui 39 di persone fisiche, due di società e cinque di contribuenti Iva) e assicura la gestione di 200 milioni di documenti l’anno e il collegamento con circa 840.000 utenti abilitati.
Numeri che fanno dell’amministrazione finanziaria italiana una “best practice”, anche a livello di Unione europea.
Il servizio Uniconline (dichiarazione dei redditi per via telematica), ad esempio, nel 2002 ha ricevuto dalla Commissione europea la e-Government label e nel 2005 è stato premiato il progetto Falstaff dell’agenzia delle Dogane, con il quale sono stati introdotti nuovi strumenti per la lotta alla contraffazione.
Dice Rosa Russo, direttore dell’ufficio Agenzie ed enti della fiscalità del dipartimento per le Politiche Fiscali: «Le tecnologie Ict sono state scelte analizzando le soluzioni più avanzate presenti sul mercato, compatibilmente con gli obiettivi strategici di innovazione delineati nei documenti programmatici del Governo, nei documenti d’indirizzo del ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica amministrazione, nell’atto d’indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale del ministero dell’Economia e delle Finanze e nelle linee strategiche emanate dal Cnipa».
Lo sviluppo di servizi fiscali telematici consente di rendere più facile l’adempimento degli obblighi tributari, nonché di ridurre i costi di back office. Ad esempio, è possibile via Web presentare dichiarazioni fiscali, effettuare pagamenti d’imposta, registrare contratti di locazione e consultare la propria posizione fiscale. In questo modo si può destinare più personale ai compiti di controllo e assistenza qualificata.
«Uno dei progetti più complessi da realizzare è stato quello della tessera sanitaria – sottolinea Russo – per le difficoltà d’interazione con i diversi soggetti, tra cui medici e farmacie, connessi alla spesa specialistica. Anche il protocollo informatico e la gestione documentale presentano numerose criticità determinate soprattutto dal consistente numero di strutture organizzative interessate». In corso d’opera anche la costituzione di un sistema integrato delle banche dati in materia tributaria e finanziaria finalizzato alla condivisione e alla gestione coordinata delle informazioni dell’intero settore pubblico, per l’analisi e il monitoraggio della pressione fiscale e dell’andamento dei flussi finanziari. «L’obiettivo è l’interoperabilità dei sistemi informativi delle amministrazioni pubbliche, territoriali e locali per una maggiore circolarità delle informazioni – spiega Russo – non solo per garantire servizi più efficienti ai cittadini ma anche per contrastare l’evasione fiscale e avere una conoscenza condivisa dei dati fiscali».
Anche in tema di dematerializzazione dei documenti sono stati avviati diversi progetti, come la trasmissione telematica di dichiarazioni e comunicazioni di rilevanza fiscale o gli “archivi” dell’agenzia delle Entrate. Nell’ambito del protocollo informatico e sistema di gestione documentale sono previste iniziative per attivare la posta elettronica certificata, digitalizzare i documenti cartacei attualmente presenti negli uffici e archiviare i documenti elettronici. Il dipartimento ha avviato un progetto per la presentazione telematica di ricorsi, appelli e sentenze presso le commissioni tributarie da parte di cittadini, difensori, uffici e giudici tributari. Per essere realizzati, richiedono un alto livello di interazione con le altre amministrazioni pubbliche.
E l’integrazione è in continua crescita, con 450 enti previdenziali e oltre 8.000 comuni che accedono al sistema informativo della fiscalità. Conclude Russo: «È intenzione del dipartimento promuovere la realizzazione di un sistema integrato delle banche dati tributarie che sia coerente con il sistema pubblico di connettività, che abbia un’infrastruttura architetturale orientata ai servizi e che utilizzi il linguaggio Xml, indispensabile per un dialogo fra soggetti con sistemi informatici che parlano linguaggi differenti. Seguiamo con attenzione anche le esperienze delle amministrazioni fiscali estere con particolare attenzione alle strutture simili a quella italiana come il Regno Unito, l’Irlanda e la Spagna. Puntiamo da anni anche sulla formazione, complessivamente abbastanza soddisfacente, che viene garantita anche tramite l’e-learning. Purtroppo, però, ci scontriamo spesso con difficoltà che riguardano la pianificazione degli interventi formativi alla luce delle esigenze di riduzione della spesa».





