Il progetto ha l’obiettivo di creare un ponte tra le interfacce Linux GNOME e KDE.
Un’anteprima era stata fornita ai partecipanti alla “LinuxWorld Conference
and Expo” lo scorso Aprile: il cosiddetto “Portland software project” si
prefigge come obiettivo primario quello di creare un ponte tra le interfacce
Linux GNOME e KDE.
In questo modo si cerca di rendere più facile la vita
ai programmatori sinora costretti a misurarsi con oggetti completamente
differenti per le due interfacce.
A sovrintendere allo sviluppo del
progetto ci sono OSDL (Open Source Development Labs) e FreeDesktop.org che hanno
appena annunciato la disponibilità della prima versione finale di Portland. Il
progetto nasce dalla consapevolezza che Linux è l’unico sistema operativo che
non dispone di un’interfaccia unica: le varie distribuzioni solitamente scelgono
il supporto dell’una o dell’altra (a volte di entrambe) ma, secondo l’analista
Raven Zachary di 451 Group, si tratta di un inutile dispendio di risorse che,
tra l’altro, genera confusione tra gli utenti. KDE, ad esempio, per la
visualizzazione di menù, pannelli di controllo, pulsanti e così via utilizza una
libreria di componenti denominata QT mentre l’equivalente impiegata da GNOME si
chiama GTK+.
A titolo esemplificativo, la versione Linux di Adobe
Acrobat Reader necessita, come requisito essenziale, la presenza dei componenti
GTK+.





