L’importanza strategica di una mediazione Ict

Intercettare la domanda e proporre la migliore soluzione in termini tecnologici e operativi è un compito primario per i sistemi informativi

Sviluppo, outsourcing, pacchettizzazione e, ultimo in ordine cronologico, Software as a service (Saas): sono diversi i modelli di riferimento che le aziende possono scegliere a livello applicativo per soddisfare le proprie specificità, con un It management che svolge un ruolo da analista e decisore rispetto alle alternative di mercato, nonché di supervisore delle dinamiche correlate alle diverse modalità di gestione. Nel caso della Gdo, il compito dell’It è ulteriormente complicato da un’evoluzione continua di quei processi di integrazione ed efficientamento che comportano un’ulteriore e progressiva informatizzazione delle procedure, coinvolgendo in modo sempre più pervasivo i diversi livelli della filiera. Una tendenza che ha spinto NordiConad a strutturare la propria organizzazione consacrando all’It una delle società di servizi del gruppo: Nordware, che con un organico di 35 addetti specializzati nelle varie aree chiave (amministrazione, controllo, commerciale e logistica) presidia i sistemi informativi dell’impresa cooperativa formata da oltre 600 imprenditori che aderiscono al Consorzio Nazionale Conad e che da dieci anni dialogano tra loro sfruttando la videoconferenza, prima tramite microfoni portali e oggi avvalendosi di quelli ambientali, riducendo al minino la necessità di spostamento e ottimizzando i tempi.

Il gruppo opera attraverso una rete di vendita diretta e associata, composta da 483 punti vendita, con oltre 5.900 addetti, attivi in più di 200 comuni del Nord Italia, movimentando un fatturato di 1.300 milioni di euro. «– racconta Loredana Clerici, It manager di NordiConad e amministratore unico di Nordware – abbiamo varato un piano strategico di change management, affrontando l’organizzazione aziendale fino al punto vendita. Per quanto riguarda l’operatività, avremmo potuto mantenere i nostri software per anni ma questo avrebbe comportato un isolamento rispetto al mondo esterno. Nelle scelte Ict, infatti, non possiamo perdere il treno dell’innovazione che permette anche di ridurre i costi: dobbiamo calibrare con lungimiranza gli investimenti, facendo attenzione a non farli invecchiare troppo. Il rischio, in caso contrario, è di dover apportare molteplici personalizzazioni per interfacciarsi con l’esterno, con costi decisamente elevati rispetto a un cambiamento applicativo». Tra i vantaggi della programmazione odierna, rispetto agli anni passati, la manager sottolinea la modularità che caratterizza le piattaforme, che consente di modificare i sistemi in modo progressivo.

«Non sviluppiamo i software che ideiamo, ma acquistiamo gli applicativi all’esterno, apportando le dovute personalizzazioni – spiega Clerici -. Partendo da un’analisi trasversale delle esigenze, trasmettiamo le specificità alla software house che ci scrive il codice. Optiamo sempre per soluzioni che si integrano in modo ottimale coi vari processi aziendali. In certi casi, però, può capitare che si scelgano pacchetti già pronti, come è accaduto quando abbiamo cambiato l’applicativo per la gestione delle paghe». Per quanto riguarda il livello di cooperazione, tra la squadra It e il resto del gruppo, l’agenda prevede due incontri settimanali con i funzionari delle varie consociate. In questo modo, l’It rimane costantemente agganciata all’evoluzione del business, mantenendo una visione d’insieme attiva e strategica.

«Stanziamo un budget triennale, che viene rivisto annualmente – sottolinea -. Tra i miei compiti rientra quello di assicurare che i costi relativi alle funzioni e alle società del gruppo rimangano uguali a quelli preventivati».

Di fatto, però, i sistemi informativi in NordiConad non dispongono di un budget esclusivo: da quando è stato costituito il gruppo, i costi vengono ripartiti equamente per ogni funzionalità di servizio. «La spesa si determina in collaborazione con la direzione di competenza – puntualizza la manager -. I costi degli As/400 che utilizziamo, ad esempio, sono calcolati in base alla tipologia di servizio erogato e ai termini di consumo, come nel caso del servizio di posta elettronica». Il modello si è dimostrato vincente, dal momento che l’It manager sottolinea di averlo sempre praticato anche in passato, quando era responsabile dei sistemi informativi della cooperativa ligure, parte di NordiConad.

In tanti anni di esperienza, dunque, Clerici ha imparato a interpretare rapidamente le criticità e i limiti connessi al ritmo dello sviluppo Ict, tenendo conto di diversi fattori, anche di tipo emotivo e psicologico. «Nel nostro lavoro è importante analizzare ogni aspetto progettuale», precisa. Non sempre, infatti, richieste e prodotti sono allineati e l’It deve farsi carico di intercettare la domanda e di vagliare la risposta migliore in termini tecnologici e operativi, predisponendosi a un delicato lavoro di mediazione continua. «Noi crediamo che la base di certi processi debba essere automatizzata – conclude Clerici – come pure che l’intelligenza dell’uomo rappresenti il valore aggiunto al sistema».

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