L’Ict fa lavorare 674mila persone

Il rapporto di Federcomin sull’occupazione tecnologica dipinge un settore tutto sommato positivo, con possibilità di crescita.

Presentato a Roma, presso la Confindustria, il Rapporto Federcomin 2006 “Occupazione e professioni nell’Ict”. Realizzato con AITech-Assinform, Asstel, Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie e con la collaborazione scientifica di NetConsulting e della Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Milano Bicocca) il rapporto analizza il panorama attuale in Italia delle aziende e lo stato dell’occupazione Ict, sia presso le aziende fornitrici che presso le aziende utenti.

I risultati, in breve.

Nel 2005 le imprese con addetti del settore Ict erano 112.600 e occupavano 674mila dipendenti. Fra 5 anni questi ultimi potrebbero essere poco meno di 700mila.
Una stima proiettata al 2010, infatti, prevede che i nuovi professionisti dell’Ict saranno all’incirca 17.500, a cui si aggiungeranno circa 3.800 professionisti delle linee di business.

Le figure emergenti saranno l’It Architect (uno sviluppatore con conoscenze sui micro-processi aziendali) il Product Manager (nelle Tlc) e nelle aziende dei Media prospereranno figure impiegate nei servizi all’utenza.

Il settore ha un tasso di iscrizione di nuove imprese del +25,3%, a fronte di un tasso del settore Industria e Servizi del 20,9%. Nascono tante ditte individuali, +61,1%.

Per quanto riguarda l’occupazione, nel periodo 2001-2005 il settore Ict ha registrato una buona flessibilità del mercato del lavoro: la differenza tra addetti nominali e addetti Fte (Full Time Equivalent, cioè il numero di risorse teoriche a tempo pieno) è passata da 28.100 a 54.800 unità (+95%).

Le imprese dei comparti Informatica e Tlc stimano, per il 2006, 17.920 assunzioni e circa 16.150 uscite. Il saldo è dunque positivo per 1.770 dipendenti.

Il più alto tasso d’entrata per le assunzioni previste si registra per le micro imprese sotto i 10 addetti (+7,6%), che evidenziano il saldo più consistente (+3,4%).

Le imprese che esportano o che effettuano innovazioni organizzative o di prodotto/servizio dichiarano i livelli di assunzione più elevati (37-39% rispetto alla media del 23,9%).

La modalità di assunzione prevalente dichiarata dalle aziende riguardo alla tipologia di contratto è sempre quella a tempo indeterminato (53,2%).

Ma si registra una situazione di difficoltà di reperimento per le competenze più richieste: circa 4.510 assunzioni previste (pari a circa il 25% del totale) riguarda figure difficili da reperire.

Sull’intero mercato del lavoro, nel 2005 il numero di cosiddetti “power user”, cioè gli utilizzatori evoluti delle varie soluzioni applicative, in Italia è risultato di circa 4,2 milioni, ovvero il 27% del totale occupati dipendenti a livello nazionale. Gli, utilizzatori Ict di più basso profilo risultano circa 7,1 milioni (il 46% del totale). I restanti 4,2 milioni (27%) non fanno alcun uso di soluzioni Ict.

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