Prosegue la crescita delle vendite di pc che vanno soprattutto nelle case degli italiani. Nelle aziende cresce il middleware
Dopo l’anticipazione dei giorni scorsi Aitech-Assinform ha presentato a Roma i dati definitivi per quanto riguarda il primo semestre del 2007. Le tlc crescono dello 0,5% contro un aumento dell’1,7% dell’It. Un dato, ha sottolineato l’amministratore delegato di NetConsulting Giancarlo Capitani che non ci permette però di colmare il divario con gli altri Paesi europei che crescono a velocità doppia rispetto alla nostra.
L’aumento dell’It è dovuto soprattutto all’hardware (+4,1%) e in particolare alla spesa delle famiglie che comprano soprattutto pc il 60% dei quali sono notebook. Software e servizi salgono dell’1%, un tasso che Capitani giudica non soddisfacente e che nasconde una crescita del 3% del software e dello 0,2% dei servizi. Fra questi ultimi, però, si distingue la crescita dell’outsourcing per i componenti applicativi.
Un dato positivo arriva dal middleware che vanta un segno positivo del 6% “che rispecchia l’avvio di progetti innovativi da parte delle aziende”.
Nel mercato delle tlc, ha sottolineato l’amministratore delegato di NetConsulting che ha realizzato il rapporto, prevale l’incertezza anche per il cambiamento della mission delle società. Si amplia la divaricazione mobile (+4%) e fisso (-3,1%) e i terminali crescono del 3,2%, un dato però che circa la metà di quello dello scorso anno.
In totale su 45 milioni di utenti ci sono in Italia 86 milioni di Sim attive con 19 milioni per gli utenti Umts. Aumenta anche la banda larga del 25% che raggiunge oggi 9,5 milioni di persone (3,6% in fibra ottica e 96,4% in modalità xDsl).
“Il mercato – ha proseguito Capitani – non dà fondamentali segni di discontinuità mantenendo un andamento lento che ci fa perdere terreno con gli altri Paesi”. Secondo la Ue siamo fra i Paesi meno virtuosi del Vecchio Continente e “le imprese italiane sembrano focalizzate più sull’interno che sull’esterno”.
L’affermazione di Capitani, ribadita anche da altre ricerche, significa che le imprese sono focalizzate risparmio di costi, razionalizzazione dei processi, costruzione di filiere lunghe per i rapporti con l’estero mentre sottovalutano “modalità innovative dell’uso dell’It verso l’esterno”. L’e-commerce è una di queste. Il commercio elettronico, infatti, continua a non essere apprezzato dalle aziende italiane che online vendono solo lo 0’8% del totale.





