L’Europa si interroga sullo spamming

Per prevenire lo spamming (ovvero la diffusione di messaggi-spazzatura commerciali via e-mail), la Commissione Europea sta tentando di modificare le regole che oggi si applicano all’elaborazione dei dati personali nel settore delle comunicazioni elettr …

Per prevenire lo spamming (ovvero la diffusione di
messaggi-spazzatura commerciali via e-mail), la Commissione Europea
sta tentando di modificare le regole che oggi si applicano
all’elaborazione dei dati personali nel settore delle comunicazioni
elettroniche?. Allo scopo, è stato messo a punto un testo, ancora da
approvare, con il quale diventerà sostanzialmente illegale mandare
messaggi di ogni genere a persone che non ne abbiano espressamente
autorizzato la ricezione. Questa proposta, tuttavia, segnerebbe la
fine delle operazioni di direct marketing via posta elettronica, comeha
fatto notare Laurence Djolakian, portavoce della Fedma (Federation of
European Direct Marketing). Pertanto, in sede consultiva,
l’organizzazione ha espresso le proprie riserve sul progetto e ora si
attende che l’organo europeo ne tenga conto prima di presentare il
documento finale ai vari paesi membri dell’Ue, probabilmente entro
fine giugno.
La proposta della Commissione, in realtà, è studiata per garantire i
più alti livelli di privacy per gli utenti che usano la Rete.
Pertanto, fa propria una regola stabilita nel 1997, che da ai
consumatori il diritto di bloccare la raccolta di dati personali (uso
e allocazione) per estenderla all’uso di comunicazioni elettroniche.
Inoltre, verrebbe dato ai singoli privati anche il diritto di
determinare quale numero di telefono (fisso, mobile o entrambi) va
inserito nelle guide, mentre attualmente i cittadini debbono pagare
per tenere un numero privato fuori dall’elenco pubblico.
Il fenomeno dello spamming è in crescita a livello mondiale.
L’associazione degli Isp europei ha riferito una stima (riferita ai
cittadini Usa) che parla di 1.600 messaggi non richiesti all’anno per
singolo utente entro il 2005. Finora, l’unico modo che negli Usa ha
un po’ arginato la pratica è stato dimostrare che lo "spammer" ha
abusato dei servizi offerti dall’Isp. In Europa, per la verità, è
appena stato approvato un framework per
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il commercio elettronico; 001; A; 05-05-2000
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in base al quale i consumatori avrebbero già il diritto di accettare
o meno le e-mail non richieste, firmando però registri nazionali che
i service provider sono tenuti a consultare regolarmente.

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