L’Europa entra spedita nella società dell’informazione. Questa la conclusione del documento, inquadrato nell’iniziativa eEurope e prossimamente usato dalla Commissione nel summit europeo di Stoccolma. Secondo il barometro di Bruxelles, il numero …
L’Europa entra spedita nella società dell’informazione. Questa la
conclusione del documento, inquadrato nell’iniziativa eEurope e
prossimamente usato dalla Commissione nel summit europeo di
Stoccolma. Secondo il barometro di Bruxelles, il numero degli utenti
collegati a Internet è aumentato del 55% da marzo a ottobre 2000,
raggiungendo il 40% della popolazione europea. Secondo Bruxelles, gli
internauti europei sono oggi 150 milioni, lo stesso numero degli
Stati Uniti. Il prezzo della connessione a Internet è diminuito del
25%, una percentuale che in alcuni Paesi raggiunge il -43%. Se un
terzo degli utenti accede a Internet e due europei su tre hanno un
cellulare, lo studio osserva, però, una grande passività nell’uso
degli strumenti a disposizione. L’internauta europeo usa, infatti, i
motori di ricerca e scarica file, ma non acquista on line, non a crea
siti, e non si avvantaggia degli strumenti più interattivi. Lo studio
sottolinea che la diffusione di Internet non è uguale in tutti gli
Stati. In Spagna e Italia, per esempio, il prezzo della connessione è
aumentato, invece di essere diminuito, ed è in questi stessi Paesi,
oltre che in Portogallo e Grecia, che il commercio elettronico si
dimostra essere meno sviluppato. Nei settori amministrativi ed
educational, dove i governi hanno più presa, l’iniziativa eEurope
sembra avere più risonanza. Il numero di scuole collegate è in
aumento e si sta lavorando per arrivare ad avere un computer su
cinque allievi entro il 2002. Nei piani della Commissione, emergono
al di sopra di tutte le tematiche una carta giuridica per il
commercio elettronico, il miglioramento della sicurezza su Internet e
il mantenimento del primato nella telefonia mobile.





