In casa Epiclink è nata una figura che è in grado di aggregare e valorizzare tutte le competenze individuali (tecniche e non) delle risorse umane interne. Un continuo scambio di know how tra le varie aree dell’azienda consente lo sviluppo di nuove soluzioni di education.
Un approccio orientato allinnovazione in tutti gli ambiti, ha portato Epiclink a creare la figura del learning manager, una funzione in grado di aggregare e valorizzare tutte le competenze individuali (tecniche e non) delle proprie risorse umane, al fine di superare il dualismo, di solito presente in altre aziende dellIct, ove è invece prevista la presenza di un formatore per la parte tecnica indipendente e completamente al di fuori della direzione delle risorse umane (Hr). Allinterno di Epiclink (società nata nel 2001 da Pirelli, Edisontel, IntesaBci, Bain & Company Italy e Camozzi Holding per offrire servizi e soluzioni ad alto valore aggiunto nellIct) si è optato per creare una figura unica e affidare a Costanza Ramorino questo nuovo ruolo. Ecco la sua esperienza.
Per quale motivo in Epiclink si è ritenuto di dover creare internamente una figura così innovativa dedicata alla formazione?
"Lattività del learning manager è, innanzitutto quella di creare una cultura allinterno dellazienda per far crescere i risultati di business e questo non può essere fatto stando fuori dallorganizzazione, ma costruendo percorsi formativi costanti nel tempo, agili, puntando alla sostanza, valorizzando allinterno le risorse presenti e i loro skill e utilizzando le risorse come primi formatori, creando così valore anche attraverso la progettazione degli eventi formativi. In una parola, per creare valore per lazienda e per i dipendenti, che è anche la mission di Epiclink".
Creare o far evolvere gli skill necessari alle esigenze di unazienda innovativa non è di poco conto, anche perché definire i contenuti di corsi di formazione non è facile, dal momento che in approcci come per esempio le-learning, la casistica evidenzia una percentuale di abbandono del 60% a causa di corsi poco appetibili per i discenti. Lei si avvale di consulenze esterne in questo specifico ambito?
"Dobbiamo distinguere tra lanalisi dei fabbisogni e degli strumenti, come ad esempio le-learning, preposti a soddisfarli: dallanalisi dei primi viene la scelta dei secondi. Per esempio, può non aver senso utilizzare come strumento le-learning per un corso di tecniche di vendite su soluzioni complesse, mentre può aver senso utilizzarlo per un corso di lingua base dinglese, in quanto la flessibilità e linterattività dello strumento permette di imparare divertendosi: in una parola non esistono strumenti inefficaci, ci vuole una cultura, un tempo ed un modo per utilizzo strategicamente definiti. In Epiclink ci avvaliamo di uno strumento, creato internamente, per lanalisi degli skill e la definizione dei fabbisogni formativi".
Visto laspetto dellofferta di Epiclink, orientata ai servizi Ict con elevati contenuti innovativi, come riesce a calarsi nel business aziendale e di conseguenza affrontare lesigenza di continua formazione di alto livello tecnologico per certe figure professionali?
"Con metodo, seguendo il processo che porta allo sviluppo delle nuove soluzioni, supportando le funzioni nel trasferimento dei contenuti a livello aziendale: lapprendimento è la prima forma di comunicazione".
Quale supporto riceve dallarea tecnica?
"Nellazienda cè completa integrazione tra le funzioni: i miei colleghi di area tecnica mi completano così come io completo loro per la parte di soft skill".
Qual è stato il percorso formativo che lha portata a ricoprire lattuale ruolo di learning manager?
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"Al di là della preparazione di base a carattere umanistico, liceo classico, facoltà di Giurisprudenza, abilitazione allesercizio della professione legale e di una naturale predisposizione allo sviluppo e al mantenimento di rapporti personali aperti e diretti, fondamentale è stata lesperienza lavorativa che ho svolto nellambito di una multinazionale orientata alla valorizzazione della persona come fulcro dellorganizzazione.
In quel contesto, partendo dal campo, ho potuto direttamente vivere limportanza di un clima lavorativo facilitante lo scambio di esperienze, di schemi organizzativi improntati alla più elevata "flat organisation" dove liniziativa e lautonomia dei singoli diventavano strumenti indispensabili per affrontare il problema quotidiano, di una cultura aziendale nella quale la condivisione di valori personali era il valore di base, e dove, per un raro caso nella vita delle aziende, il 40% del personale era costituito da giovani laureati con meno di 5 anni di esperienza lavorativa, con tutto ciò che questo comporta in termini di entusiasmo e disponibilità e soprattutto di chiarezza di rapporti interpersonali. È unazienda nella quale ho avuto modo di seguire i vari aspetti della gestione delle Hr, dalla selezione, alla formazione, allanalisi delle competenze, con "puntate" nella compensation e nella gestione dei percorsi di carriera. Questo mi ha facilitato nel conoscere molti aspetti del lavoro nei vari ambiti aziendali, quanto a contenuti e a skill e, più sottilmente, entrando necessariamente in contatto con molte persone, aver modo di conoscerne profondamente motivazioni e pulsioni. In sintesi, un percorso formativo poco teorico, ma molto incentrato sulla presa di consapevolezza dei bisogni della persona nel mondo del lavoro".
Quale ritiene siano le caratteristiche personali più importanti per svolgere il suo lavoro e quanta libertà decisionale ha?
"Per quanto concerne le mie caratteristiche, ho un carattere facilitante, unempatia naturale e una forte propensione allapproccio "sistemico" e allorganizzazione. Nel mio lavoro lassoluta libertà decisionale deriva dallavere la medesima visione e coincidenza di valori con la direzione risorse umane di Epiclink, che ha voluto con me lanciare e promuovere questa sfida "interpretativa"".
Come vede in futuro levoluzione di questa sua figura professionale?
"Ritengo che larea Hr sia stata impostata seguendo il criterio della modularità: abbiamo costruito un modello organizzativo vincente, che non può che crescere e moltiplicarsi. Così spero per la mia funzione, un modello che può
arricchire le aziende che lo adottano".





