Le tecnologie: La strada obbligata dell’ottimizzazione

Per battere la concorrenza è necessario rivedere i processi produttivi. Servono software complementari all’Erp classico

Sul sito della Camera di commercio di Milano sono presenti numerosi riferimenti
a finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato, finalizzati all’ammodernamento
dell’infrastruttura It delle aziende, specialmente le Pmi.
Queste agevolazioni sono una validissima motivazione alla vendita e consentono
di invalidare la prima, classica, obiezione del cliente: "non ho soldi".
Il primo consiglio, allora, è di mantenersi costantemente aggiornati
sui finanziamenti finalizzati all’innovazione tecnologica, erogati dalle
istituzioni. I fondi di cui parliamo, si applicano sempre più spesso
a una seconda informatizzazione. Ovvero, si parte da un presupposto che in una
azienda sia già presente una Lan, un gestionale e un software per il
Cad e si punta sul miglioramento della struttura con l’aggiunta di nuovi
strumenti hardware e software. Nel settore dell’impiantistica, per esempio,
la seconda ondata di innovazione tecnologica riguarda due aspetti: il software
e i servizi Web.

Integrare la produzione
Una problematica forte è certamente il "dialogo" tra i macchinari
e l’architettura Ict presente. Durante la "prima informatizzazione"
le aziende del settore, contraddistinte dalle dimensioni ridotte e da forti
relazioni tra azienda, clienti e fornitori, hanno costruito una rete di computer
e hanno implementato il gestionale e il Cad.
Ora questo modello evidenzia i suoi limiti di incomunicabilità. Diventa
utile, se non quasi necessario, interfacciare il gestionale con gli strumenti
per la produzione e con il flusso di materiali provenienti dai fornitori. In
due parole: Plm e Scm.
I software per la gestione del ciclo di vita del prodotto (Plm) si occupano
proprio di gestire le macchine di produzione in modo omogeneo e si interfacciano
automaticamente con la maggior parte degli Erp e dei Cad. L’introduzione
di un software Plm è sufficientemente "indolore" per l’infrastruttura
preesistente e non è necessariamente costosa. I benefici che ne trae
l’azienda, inoltre, sono abbastanza veloci ed evidenti. Si potrà
promettere tranquillamente al cliente che i nuovi software porteranno, a un
prezzo contenuto, una ottimizzazione dei processi velocizzandoli.
Argomentazione molto sentita, questa, soprattutto se si pensa che la velocità
nella produzione è uno dei plus della concorrenza cinese. La gestione
della supply chain è un’altra problematica particolarmente attuale
nel settore dell’impiantistica.
Questo mercato, si sa, è estremamente frammentato, i protagonisti sono
migliaia di piccole aziende, ognuna delle quali produce un prodotto specifico
da assemblare o, a sua volta, assemblato. La comunicazione via Web, allora,
diventa necessaria. Un Web service che permetta la comunicazione tempestiva
con clienti e fornitori è ciò che si dovrebbe proporre. Il freno,
in questo caso, è la riluttanza a condividere in rete dati e informazioni
sensibili. Ma, se una caratteristica del medio imprenditore italiano è
la diffidenza, un’altra è la competitività. Armatevi di case study,
allora, che riguardino i concorrenti diretti del prospect, e fategli vedere
come si stanno muovendo. Vedrete che nei suoi occhi si accenderà un improvviso
interesse.

Opportunità in pillole
A chi:
Aziende appartenenti al settore degli impianti, le metallerie
e tutto il manifatturiero in generale
Che cosa: Software a complemento dell’Erp (Enterprise resource
planning) di prima generazione. Plm (Product lifecycle management), Scm (Supply
chain management) e anche software per il Crm (Customer relationship management).
Strumenti software di integrazione di piattaforme eterogenee
Perché: Semplicemente perché la concorrenza avanza,
pensiamo alla Cina, e i soldi sono pochi. Fondamentale nel settore manifatturiero
ottimizzare i processi industriali, ma senza stravolgere le infrastrutture già
esistenti per salvare l’investimento. Determinante, infine, interfacciare via
Web la gestione con i partner

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