Le suite alternative ancora non minacciano Office

Lo sostiene in una ricerca da poco presentata Forrester. Tuttavia, l’interesse da parte delle imprese è elevato e in molte hanno già avviato le fasi di valutazione dei prodotti.

C’è molto interesse, nel mondo delle imprese, verso le alternative a Office. Interesse che, tuttavia, al momento non sembra tradursi in una reale minaccia al dominio di Microsoft.
Lo sostiene in una ricerca da poco presentata Forrester Research, che ha, per l’appunto, analizzato, quale sia il livello di interesse e quali siano i percorsi di adozione delle suite alternative, a partire da OpenOffice.org, passando per Google Apps.

Secondo la società di analisi, ben il 72% delle imprese starebbero al momento per lo meno valutando ipotesi alternative, considerate interessanti per una serie di fattori.
Innanzi tutto costano meno, e questo è sicuramente uno dei driver principali per i responsabili degli acquisti.
In secondo luogo, le soluzioni alternative si stanno arricchendo di sempre maggiori funzionalità, e questo è un aspetto interessante per i responsabili dei dipartimenti It.
In terzo luogo, la compatibilità con la suite di Microsoft è decisamente migliorata rispetto al passato, e questo favorisce la creazione di ambienti di lavoro ibridi, nei quali la suite completa di Office viene assegnata solo a un gruppo di dipendenti, scegliendo per altre funzioni aziendali una delle proposte alternative.

Tra le proposte alternative, sicuramente Google Apps è quella che impensierisce maggiormente Microsoft. In effetti la proposta di Google è quella che sembra raccogliere maggiori consensi. Di fatto propone un approccio differente alla produttività personale, al quale la stessa Microsoft ha dovuto rispondere con una controproposta parimenti in the cloud.
Così, se pure le Google Apps mancano di molte delle funzionalità integrate in Office, la possibilità che allo stesso documento accedano più utenti, in un’ottica di reale collaboration, è l’aspetto che più piace ai responsabili aziendali.

L’interesse, tuttavia, non corrisponde ancora a una azione di migrazione.
Così, se è vero che il 72% degli intervistati da Forrester si è dichiarato disponibile a valutare le alternative, siano esse Google Apps, Lotus Symphony, WordPerfect oppure OpenOffice, l’implementazione al momento riguarda solo il 3% delle imprese. Il 10% è in fase pilota e il 15% ha già intrapreso un percorso di valutazione.

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