Le posizioni dei brand verso l’Os

Il MiOpen Workshop 2008 ha chiamato a raccolta Hp, Ibm, Microsoft e Sun Microsystems per sentire qual è il loro approccio sul tema. Per Hp l’open source «è un obiettivo strategico che rafforza la nostra mission focalizzata sulla massima interoperabilit …

Il MiOpen Workshop 2008 ha chiamato a raccolta Hp, Ibm, Microsoft e Sun Microsystems per sentire qual è il loro approccio sul tema. Per Hp l’open source «è un obiettivo strategico che rafforza la nostra mission focalizzata sulla massima interoperabilità» ha sintetizzato Antonio Rolli, BladeSystems product manager di Hp «L’Os consente a Ibm di attivare nuove logiche di servizio ed Eclipse nasce proprio da questo presupposto: favorire un’evoluzione verso tutte le potenzialità connesse al Web 2.0» ha precisato Davide Pannuto, Lotus Software Marketing manager di Ibm. Come azienda che sviluppa tecnologia abilitante, Microsoft, pur ammettendo di essere la roccaforte del copywright, «ha una divisione che si occupa di integrazione con il mondo open source – ha spiegato Pierpaolo Boccadamo, direttore della Strategia di Piattaforma di Microsoft Italia – e all’attivo abbiamo già 5.000 progetti open source resi disponibili attraverso formule di licenza mista». Da tempo Sun fa dell’open source una vera e propria business unit, stipendiando i programmatori che lavorano a Solaris e finanziando così un progetto preciso. «Grazie alle nostre competenze e alle nostre risorse siamo in grado di offrire tutta una serie di prodotti e di servizi che contribuiscono a fare dell’open source una scelta vincente, soprattutto per le Pmi che necessitano di facilitatori tecnologici» ha osservato Emanuela Giannetta, Software Products Marketing, Sun Microsystems Italia.

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