Le innovazioni future in ambito outsourcing secondo Unisys

La società prevede un cambiamento nel modo di proporre la terziarizzazione. A cominciare da quest’anno, dovrebbe già farsi largo un nuovo modello di business utility, cui sarà interessata anche la Pubblica amministrazione.

Nel corso del 2005 dovrebbe affermarsi un nuovo modello di business in ambito outsourcing, che si incentrerà sulla nascita di collaborazioni e partnership tra le diverse realtà del settore. Sono queste le previsioni di Unisys.


L’esigenza di accelerare il processo di innovazione in atto, secondo un rapporto della società, darà vita a nuove mosse che trarranno benefici dall’unione di aziende concorrenti per identificare e realizzare le migliori attività operative destinate a raggiungere obiettivi di crescita e sviluppo. In particolare, si delineerà un nuovo tipo di business utility, nel quale le attività operative saranno gestite in outsourcing da service provider indipendenti.


Questo modello farà leva su risorse condivise e su prezzi flessibili per ridurre i costi operativi e di capitale.

Lo sviluppo per settori


Un aspetto importante è che tale orientamento consentirà alle aziende, sia in ambito pubblico sia privato, di individuare e sfruttare la propria massa critica per influenzare il futuro sviluppo dei rispettivi settori. Come può accadere, per esempio, per le banche, la cui capacità di trattare gli assegni non influisce minimamente sul valore del brand dell’istituto di credito.


Peraltro, questa competenza è indispensabile per poter esercitare la loro attività. In virtù di questa esigenza le banche, attualmente, sono chiamate a investire in tecnologie di imaging e a sviluppare nuovi standard di settore per scambiare immagini con altri istituti allo scopo di accelerare il processo di compensazione degli assegni e ridurre i costi.


In un simile scenario, adottare un nuovo tipo di business utility significa avvantaggiarsi di opportunità di sviluppo.


Altri importanti settori che, secondo Unisys, potrebbero beneficiare di tale modello sono le assicurazioni, il commercio e la supply chain, le comunicazioni e le compagnie aeree. E da un interessamento per questo modello di business non è avulsa nemmeno la Pubblica amministrazione.

Le domande da porsi


Unisys, allora, propone alcune domande che i responsabili dei settori pubblici e privati dovrebbero porsi nel valutare e identificare le attività che potrebbero beneficiare di questo nuovo approccio collaborativo: "Si tratta di un’attività mission-critical ma che non genera un vantaggio competitivo? È comune alla maggior parte delle aziende del settore? Genera elevati volumi di transazioni? Richiede tecnologie e competenze specializzate? Obbliga a investimenti relativamente consistenti in termini di tempo e denaro per rimanere attuale? Esiste l’opportunità di incrementare l’efficienza qualora le risorse fossero disponibili su scala più grande di quella della singola azienda o ente? Si tratta di un’attività destinata a risentire dei grandi cambiamenti previsti nel settore per i prossimi anni? Potrebbe facilitare l’introduzione di utili cambiamenti qualora fosse condotta in modo coordinato con altre realtà del settore?".


Secondo Unisys, un modello di business utility finalizzato a migliorare le performance di tutto un settore valorizzerà il concetto di outsourcing dei processi di business e comporterà la definizione di una nuova tipologia di outsourcing provider.


Nella fattispecie, il service provider che gestisce una business utility si troverà nella posizione ideale per identificare e soddisfare tutte le opportunità di miglioramento. Tale provider dovrà essere in grado di gestire in modo rigoroso le diverse fasi di trasformazione, compresa la capacità di allineare la strategia operativa di ogni azienda con i processi di business, le applicazioni e le infrastrutture tecnologiche destinate a supportarle.


Secondo Unisys, le realtà operanti nei principali settori di mercato adotteranno sempre più spesso questo modello per massimizzare la propria visibilità e dare futuro alle rispettive attività con rischi di investimento minimi.

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