Home Apple Le foto di Google Earth ora si scattano dai palloni aerostatici

Le foto di Google Earth ora si scattano dai palloni aerostatici

Google pubblica sui suoi servizi Maps
ed Earth un ricco archivio fotografico con le immagini provenienti dalle
sorgenti più disparate. Solitamente, le foto digitali sono scattate dai
satelliti o acquisite da aeromobili dotati di un’apposita apparecchiatura. La
società di Mountain View ha stretto numerosi accordi con le varie società che,
a livello mondiale, compongono i database fotografici e, periodicamente,
trasmettono gli aggiornamenti a Google.

Dal blog ufficiale dell’azienda fondata da Larry
Page e Sergey Brin, però, uno dei dipendenti di Google – Christiaan Adams –
annuncia una novità: “a partire dalla scorsa settimana, abbiamo
iniziato ad aggiungere le immagini raccolte da palloni aerostatici e aquiloni.
La risoluzione delle foto è incredibile e si tratta di qualcosa che tutti
possono fare in totale autonomia
“.

Adams ha spiegato che l’idea è balenata in testa
agli esperti del “Public Laboratory for Open Technology and Science“.
L’intento è quello di mettere nelle mani degli utenti uno strumento che possa
consentire di raccogliere foto aeree scattate ad un’altitudine contenuta,
quella raggiungibile, ad esempio, con un aquilone.

Il Public Laboratory ha presentato un “baloon
mapping toolkit
” (ved. questa pagina) che consentirà a tutti i possessori di una
fotocamera digitale di tipo economico di scattare foto aeree. Con un modico
investimento di circa 75 euro nelle altre componenti del progetto (pallone,
elio, filo…) si potranno comporre archivi fotografici delle zone circostanti.
Per riorganizzare gli scatti e trasformarli in immagini georeferenziate che
possano essere sfruttate in servizi come Google Earth così come in altri
strumenti per la mappatura digitale della superficie terrestre, viene suggerito
l’impiego di Map
Knitter.

Per verificare che cosa è possibile ottenere,
Google ha rilasciato un file KML contenente i riferimenti al
database fotografico caricato online nei giorni scorsi. Il file KML dovrà
essere manualmente importato in Google Earth.

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