Lavoro: quanto conta la reputazione?

Un’indagine di Adecco, 123people e Digital Reputation analizza quanto la reputazione online sia importante per candidati e responsabili delle risorse umane.

L’attenzione alla propria immagine sul Web non è solo questione da Pubblicità Progresso né da adolescenti.
Sempre più spesso sono proprio i responsabili delle risorse umane a prendere in esame anche la digital reputation dei candidati.
Lo rivela un’indagine condotta congiuntamente da Adecco, 123People e Digital Reputation su un campione composto 100 imprese italiane e 400 candidati e lavoratori.

L’83% dei lavoratori e dei candidati interpellati- è il primo dato che emerge dallo studio – dichiara di tenere sotto controllo la propria reputazione, in particolare su Google, Facebook e 123people.
Di converso, chi si occupa di risorse umane, dichiara una certa cautela nell’esame delle informazioni online relative ai candidati. E se è vero che per il 36% degli interpellati il controllo della reputazione digitale è ormai prassi, solo l’8% dei curricula sono finiti nel cestino dopo una ricerca online.

Nella maggior parte dei casi, il controllo online viene effettuato per effettuare i cosiddetti controlli incrociati sulle informazioni fornite dai candidati, per verificare le referenze e i contatti professionali, addirittura per misurarne gli skill sulla scorta della qualità della partecipazione a forum o community dedicati a temi specifici.

Da parte loro, i candidati cominciano a mostrare maggiore consapevolezza rispetto alle informazioni diffuse tramite i social network e per lo meno dichiarano di non essere ignari del fatto che immagini o informazioni disponibili online potrebbero dare al possibile datore di lavoro un’immagine distorta di sé.

Proprio questa nuova consapevolezza, porta l’88% degli interpellati a cercare forme di tutela, in primo luogo migliorando le impostazioni sulla privacy, in secondo luogo evitando di inserire informazioni discutibili o addirittura evitando del tutto di inserire dati inerenti il loro percorso professionale, riservandoli nel caso ai soli network professionali.

Candidati e responsabili delle risorse umane, una buona maggioranza di loro ha un proprio profilo e ben il 60% si dichiara convinto che i social network siano un canale utile per promuovere la propria immagine e professionalità e cambiare o trovare.

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