L’Authority estende l’unbundling anche agli ISP

Con il servizio “accesso condiviso” anche chi non ha licenza per la telefonia può avere accesso al doppino di Telecom per offrire servizi xDSL.

L’Autorità per le telecomunicazioni ha approvato un nuovo provvedimento che amplia la gamma di soluzioni disponibili ai concorrenti di Telecom Italia per l’accesso all’ultimo miglio (unbundling del local loop). Il nuovo servizio di chiama “accesso condiviso” (shared access) e può essere richiesto non solo da carrier alternativi in possesso di licenza telefonica ma anche da operatori muniti di sola autorizzazione generale, quali gli Internet service provider. Queste aziende potranno richiedere a Telecom Italia l’unbundling del solo servizio xDsl, lasciando all’ex monopolista la gestione del servizio telefonico, sia analogico (POTS) che ISDN. In altre parole, le nuove norme consentiranno agli Isp di offrire la connettività xDSL con un’offerta personalizzata: a oggi, infatti, possono solo rivendere il servizio wholesale di Telecom, senza quindi avere margini di manovra nella proposta comerciale. Si dovrebbe, così, rivitalizzare la concorrenza nel comparto. Tecnicamente, l’accesso condiviso viene realizzato suddividendo in due parti lo spettro di frequenze trasportate dal doppino in rame (che è sempre di proprietà di Telecom Italia): la porzione superiore, dedicata ai dati, viene ceduta in unbundling, mentre quella inferiore continua a essere utilizzata da Telecom per fornire fonia a quei clienti che non desiderano abbandonare il gestore.

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