Nel rapporto di Between il digital divide è al 6%. Però su venti milioni di internettiani solo 10 hanno la banda larga
La banda larga più o meno c’è, mancano i “bandalarghisti”. Nel rapporto di Between, pubblicato sul sito dell’Agcom, si afferma che a fine 2007 erano circa 10,1 milioni gli accessi a banda larga in Italia contro circa venti milioni di utilizzatori di Internet. Il digital divide, invece, riguarda il 6% della popolazione concentrato soprattutto nelle aree rurali.
Proprio in queste aree c’è la maggiore differenza con gli altri paesi europei. Il livello di copertura della banda larga in Italia, infatti, “appare oggi sostanzialmente allineato ai paesi europei più avanzati per quanto concerne le aree urbane e sub-urbane, mentre permane un divario significativo nelle aree rurali, per le quali permane una situazione di significativo digital divide infrastrutturale”. Anche al Sud infatti la situazione è migliorata.
“Anche se permane un divario Nord-Sud – recita il rapporto – casi come quello della Campania o del Molise (sostanzialmente allineate alla media nazionale) dimostrano come si stiano progressivamente riducendo le differenze territoriali, in particolare a parità di copertura del servizio”.
L’incidenza degli abbonamenti flat è arrivata a circa il 75%, avvicinandosi progressivamente alla quota dei principali paesi europei, mentre la quota di mercato di Telecom Italia si è progressivamente ridotta (sebbene ancora superiore alla media europea), in particolare per effetto del lancio di offerte ad elevate prestazioni e/o integrate (fonia-Internet, fonia-Internet-Tv) da parte degli operatori alternativi, abilitate dall’evoluzione dei loro processi di infrastrutturazione. Nel 2007 la quota di mercato di Telecom Italia è di circa il 64% degli accessi, in progressivo calo anche nel primo trimestre nel 2008, periodo nel quale la quota sugli incrementi netti è stata inferiore al 40%.
Nonostante la difficoltà di realizzare confronti oggettivi in materia di prezzi retail, il rapporto afferma che il livello dei prezzi in Italia sia sostanzialmente in linea con la media europea. “Tuttavia, il livello prestazionale dei servizi disponibili nel nostro paese fa sì che il confronto in termini di prezzo per Kbps (nominali) porti la classifica dell’Italia a migliorare di numerose posizioni”.
Le famiglie. La variabile indipendente che spiega maggiormente la penetrazione della banda larga all’interno di un paese è l’alfabetizzazione informatica della popolazione.
Nel 2006, a fronte di 49% di famiglie italiane dotate di pc, quelle che dispongono di un accesso a Internet da casa sono il 39% e quelle con un collegamento a banda larga il 33% (con tariffa flat o a consumo). Negli ultimi tre anni i collegamenti Internet a banda larga sono diventati di fatto preponderanti rispetto a quelli a banda stretta e rappresentano oltre l’80% del totale.
Il profilo delle famiglie Internet a banda larga dimostra come le determinanti della presenza della banda larga siano innanzitutto generazionali, culturali e, solo parzialmente, economiche. In effetti, in presenza di figli, e in particolare adolescenti, la penetrazione della banda larga nelle famiglie supera il 50%. Per converso, nelle famiglie di soli anziani, il livello di penetrazione è di pochi punti percentuali. Si attenua inoltre l’importanza del livello sociale e culturale, anche se rimane una relazione positiva con l’adozione della banda larga (ma così come rimane un fattore correlato alla presenza di pc in famiglia).
Il passaggio da collegamenti a banda stretta a quelli a banda larga appare oggi vincolato in particolare dall’assenza di copertura in alcune aree, mentre il fattore prezzo appare relativamente poco rilevante (anche per effetto delle offerte a consumo, che costituiscono un’agevolazione perlomeno per “provare il servizio”). Rimane comunque un nucleo significativo di famiglie che non sentono necessariamente l’utilità della banda larga.
“Tuttavia, l’esperienza passata dimostra come molte di queste famiglie abbiano poi deciso di adottare comunque i collegamenti a banda larga, in particolare in presenza di figli, anche per effetto della crescente quantità di contenuti e servizi che necessitano di collegamenti più veloci per garantire una fruizione soddisfacente”.





