Tema centrale del lancio del nuovo sistema operativo è la virtualizzazione, non limitata ai soli server.
La virtualizzazione è il tema forte che accompagna il lancio del nuovo sistema operativo di Microsoft.
«Secondo Idc – ricorda l’ad di Microsoft, Mario Derba – il futuro prossimo vede oltre il 50% di server virtualizzati. Un salto importante rispetto alla situazione attuale nella quale, a fronte di un 5% di server virtualizzati, vede un utilizzo medio di ciascuna macchina installata nell’ordine del 20%».
Grande attenzione al tema, dunque, con l’obiettivo dichiarato di rispondere anche a una serie di richieste da parte dei Cio, che hanno bisogno di ridurre i costi destinati alla maintenance, se pure evolutiva, per dedicare nuove risorse all’innovazione.
E hanno bisogno di poterlo fare anche in ambienti eterogenei.
«Per questo motivo – prosegue Derba – la nostra intenzione è virtualizzare anche ambienti non Microsoft e lavorare anche con soluzioni di virtualizzazione diverse dalle nostre».
È una virtualizzazione a 360 gradi quella alla quale pensa Microsoft.
«Non solo server – spiega Matteo Mille, direttore della divisione Server & Tools-. Il nostro scenario prevede anche la application virtualization, di desktop virtualization, di profile virtualization, di presentation virtualization. Con una prospettiva importante: non è in discussione la possibilità di virtualizzare, ma quanto farlo. Ricordando che la virtualizzazione è nulla senza controllo».





