La truffa corre sul barcode

Si diffonde la pratica di acquistare su Internet i software che generano i codici a barre. E cambiare i prezzi dei negozi

La tecnologia fa passi da gigante. Anche per i criminali. Che possono riporre
nel cassetto le pistole e smanettare con il computer. Rende comunque. Come
quella banda di rumeni pizzicata dalla polizia di Imperia che aveva piazzato dei
microchip nei Pos di alcuni centri commerciali.
Quando la carta veniva “passata” nel Pos, tramite la
tecnologia Bluetooth veniva acquisito il numero di bancomat e carte di credito.
Un lavoretto facile dove l’unico problema sta nel fatto di riuscire a piazzare
fisicamente i chip nel lettore del bancomat.


Ma ci sono anche mezzi molto più subdoli per truffare i commercianti. Come quello utilizzato da William Swanberg di Portland nell’Oregon al quale la polizia americana ha trovato in casa seicentomila dollari di prodotti Lego.

Il fatto, accaduto negli Usa, non deve
trarre in inganno. Con Internet ci vuole nulla a ripetere l’esperienza anche da
noi. Swanberg infatti si era procurato in rete un software per la creazione dei
codici a barre. Un piccolo programma che sfornava etichette da 19 dollari
che lui applicava ai mattoncini danesi da cento dollari. Un metodo sbrigativo
per abbattere l’inflazione e guadagnare un sacco di soldi.


Il metodo è stato testato anche da
altri tre soggetti che, sempre negli Stati Uniti, si sono portati a casa
centomila dollari di merce fino a quando un impiegato si è insospettito per un
prezzo che non corrispondeva. Sono scattati i controlli, anche grazie alle
riprese effettuate dalle telecamere dei punti vendita, che hanno portato il trio
davanti alla corte federale del Missouri.


Poi c’è lo studente che ha speso 25 dollari per comprare il
software per il bar code e ha generato un codice da 4,95 dollari che gli serviva
per comprarsi un iPod da 15 dollari. Esagerato. Un addetto alla sicurezza lo ha
beccato immediatamente. La truffa è subdola perché non basta accorgersi che il
prezzo è sbagliato per arrestare il ladro. In tanti di fronte alla contestazione
del prezzo dicono di non saperne nulla e, magari sdegnati, rifiutano l’acquisto.
Quali rimedi? Se i produttori non scrivono il prezzo direttamente sulla
confezione bisogna solo fare una grande attenzione soprattutto se certi prodotti
non proprio a buon mercato improvvisamente vanno via come il pane.

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