La telepresence di Cisco sbarca nel medicale

Annunciato HealthPresence, progetto pilota di medicina preventiva. Ma il nodo resta la banda larga.

Lo aveva detto durante il suo ”discorso di insediamento” lo scorso mese di ottobre: la sanità, secondo David Bevilacqua, amministratore delegato di Cisco Italy, sarebbe stato uno dei cinque mercati adiacenti che l’azienda si era ripromessa di indirizzare nel corso di quest’anno.
”Una scelta che ha le sue ragioni nella costante crescita della popolazione anziana nel nostro Paese, nella bassa natalità, nel costo della sanità, oggi attestato al 9% del Pil, ma destinato a salire al 16% entro il 2025”.
Per non parlare della percezione che gli italiani hanno della qualità del loro servizio sanitario nazionale, in media inferiore di 2 punti rispetto agli altri cittadini europei.

Questo contesto fa dell’Italia il terreno ideale per condurre alcune sperimentazioni in ambito sanitario, destinate col tempo ad ampliarsi a tutta l’Europa.
Come la soluzione HealthPresence, annunciata ieri ma disponibile verso la fine dell’estate, con la quale Cisco lancia in Italia un progetto pilota di medicina preventiva.

“In questo caso – spiega Bevilacqua – abbiamo coniugato una soluzione di telepresence con strumenti di diagnostica medicale, unendo la videoconferenza HD, che consente il contatto visivo con il paziente, a strumenti elettromedicali di aziende leader del settore”.
Sono dunque integrati nella soluzione strumenti di diagnostica per immagini, un otoscopio, un dermatoscopio, un oftalmoscopio, una camera per esami generali, gli strumenti per il monitoraggio dei parametri vitali, e altri potranno venir integrati in un prossimo futuro.
Non manca poi una componente di workflow, per la gestione degli appuntamenti, per la popolazione del fascicolo sanitario elettronico, per la firma digitale delle diagnosi e delle prescrizioni farmacologiche: per la gestione, cioè, di tutta la componente amministrativa.

La soluzione, già installata nella sede Cisco a Vimercate e presto in funzione per effettuare lo screening annuale dei dipendenti, viene proposta in tutti quei contesti nei quali è necessario efficientare il sistema, limitando gli spostamenti dei pazienti da un reparto a un altro dello stesso ospedale e contenendo il fenomeno della migrazione dei pazienti da una regione a un’altra, in cerca di consulti specialistici: la solzuione consente il monitoraggio del pazinete secondo modalità uno a uno, uno a molti, molti a molti, garantendo, ad esempio, la presenza del medico curante anche durante la visita specialistica.

Per poter essere utilizzata adeguatamente HealthPresence richiede connessioni a 5 Mbit simmetriche per la parte video, più 1 Mbit per la parte applicativa.
E questa è già una obiezione concreta a tutti quelli che ancora hanno bisogno di dimostrazioni della necessità della banda larga. Il problema, come sempre, è infrastrutturale: la tecnologia c’è, le soluzioni anche, manca la banda, che in questo caso deve essere garantita e non limitarsi al best effort“, dichiara con un pizzico di polemica Bevilacqua.

L’amministratore delegato si dice convinto che il percorso verso la telemedicina e verso soluzioni integrate sia inevitabile, non solo per una mera questione di costi, ma per il miglioramento in termini di efficienza e di esperienza sia dal punto di vista dei medici sia dal punto di vista dei pazienti.
Il video è la piattaforma“, dichiara deciso.

Gli fa eco Stefano Venturi, che oggi segue il Public Sector in Europa: “Abbiamo già effettuato altri due pilot di questa soluzione, uno in Francia e uno Scozia, per seguire da un lato i reparti di geriatria, dall’altro pazienti colpiti da ictus e in entrambi i casi abbiamo ricevuto feedback ampiamente positivi. Parimenti sono interessanti le premesse che alcuni medici pongono nel loro approccio alla telemedicina: deve in primo luogo favorire una chiara diminuzione della mortalità, deve diminuire gli spostamenti e i tempi di attesa dei pazienti, deve migliorare la percezione che i pazienti hanno rispetto all’assistenza ricevuta, devono eventualmente e solo in ultima analisi portare a una diminuzione dei costi“.

Ma in una fase di forte contenimento della spesa pubblica, chi sono gli interlocutori di Cisco in questo suo nuovo percorso?Ospedali, aziende sanitarie, farmacie, financo i supermercati che si son dotati del banco farmaceutico, snocciola Bevilacqua, anche se è chiaro che gli ospedali restano i primi interlocutori. Qualche accordo in cantiere già c’è, ma Cisco non dichiara nulla oggi.
L’abbinata triage telepresence è la soluzione chiave” sostiene a sua volta Venturi, al quale il discorso efficientazione sta particolarmente a cuore.

E interessante è anche il modello di go to market. Il canale tradizionale di Cisco poco avrà a che fare con queste nuove soluzioni, per le quali il ruolo chiave non è certo quello dei tradizionali network integrator. Spazio dunque a nuovi operatori specializzati, probabilmente quelli che già lavorano con i partner dell’elettromedicale con i quali Cisco sta sviluppando le sue soluzioni.

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