Integrazione delle applicazioni aziendali, un concetto molto semplice che però rivela enormi difficoltà quando si tenta di metterlo in pratica. Ma con lo strumento giusto tali difficoltà possono essere limitate al massimo e, finalm …
Integrazione delle applicazioni aziendali, un concetto molto semplice
che però rivela enormi difficoltà quando si tenta di metterlo in
pratica. Ma con lo strumento giusto tali difficoltà possono essere
limitate al massimo e, finalmente, anche il più eterogeneo sistema
informativo riesce a far colloquiare tutti i propri applicativi. Una
proposta in questo senso arriva da Tibco, azienda che da tre anni si
occupa espressamente ed esclusivamente della creazione di tool per
l’integrazione delle applicazioni aziendali e che in questi giorni ha
rinnovato il proprio parco prodotti dando vita alla release 2 delle
suite ActiveExchange, ActiveEnterprise e ActivePortal.
"Le nostre soluzioni si basano su un concetto molto semplice –
ci ha detto Vivek Ranadivé, fondatore e Ceo di Tibco – ossia di
offrire un bus infrastrutturale il quale permette di far colloquiare
tra loro le applicazioni aziendali". Da qui arriva anche il nome
dell’azienda, The Infrastructure Bus Company, di cui Tibco è
l’acronimo. Il pacchetto di maggioranza della società è oggi in mano
a Reuters, che detiene il 60% delle azioni, con quote minori sono
interessate nell’operazione anche Cisco (10% del capitale azionario),
Sun e Yahoo. Si tratta di nomi di spicco ai quali però si associa
anche un parco partner di tutto rispetto, tra cui 3Com, BroadVision,
Hp, i2 Technologies, Microsoft, Oracle, Sap e tutte le principali
società di consulenza. L’avere queste aziende al proprio fianco ha
permesso a Tibco di portare il proprio fatturato dai 96 milioni di
dollari del 1999 ai 166 milioni dei primi tre trimestri di
quest’anno. E la previsione, come è facile supporre, è di chiudere
l’esercizio ben oltre i 200 milioni di dollari.
"Non vogliamo agire da soli – ha precisato il presidente
europeo Eric Hansen – ma desideriamo creare una comunità che ci
porti a collaborare per fornire contenuti e creare business, o per
meglio dire e-business". Infatti tutte le principali novità che
presentano le ultime versioni delle tre soluzioni Tibco sono rivolte
alla possibilità di gestire in modo sicuro operazioni e transazioni
on line. E questo vale sia dal lato business to business che da
quello business to consumer.
"Oggi è fondamentale la capacità di cambiare rapidamente – ha
affermato Fabio Pulidori, direttore della sede italiana di Tibco -.
Alla risposta real time, ormai aspetto essenziale, tra le
prerogative delle applicazioni aziendali aggiungerei anche la
personalizzazione, che ha assunto un altissimo valore". In questa
operazione, ossia quella della personalizzazione, Tibco si affida
totalmente ai partner: non c’è infatti nessuna volontà di sviluppare
né servizi né soluzioni su misura. Il business di Tibco si basa
prevalentemente sulla cessione in licenza dei propri prodotti e sulla
loro maintenance. In Italia l’azienda è presente in prima persona
dallo scorso maggio e in questo periodo ha già siglato una serie di
contratti che l’anno portata a superare i 7 milioni di dollari di
revenue. Per il prossimo anno è prevista una consistente crescita,
sia in termini di fatturato che di organico: il numero totale delle
persone presenti negli uffici di Roma e Milano dovrebbe infatti
arrivare a 30.





