La riscossa di HiperLan nella Pa italiana

Molti comuni non raggiunti dall’Adsl hanno scelto la tecnologia non licenziata a 5 GHz per colmare il “digital divide”

I numerosi comuni italiani ancora privi di collegamenti Adsl hanno a disposizione un’alternativa subito disponibile. Si tratta di HiperLan (High Performance Radio Lan), una tecnologia, analoga per molti aspetti, al WiMax, ma sostanzialmente differente per il fatto di operare in una banda non licenziata, quella del 5,4 GHz. Per colmare il cosiddetto “digital divide” che affligge le zone rurali e montane della penisola, non è necessario, dunque, aspettare che si risolva la questione delle licenze WiMax.


«La tecnologia HiperLan in Italia ha avuto un successo notevole – conferma Andrea Marco Borsetti, country manager italiano di Alvarion, vendor israeliano specializzato nelle soluzioni broadband wireless -, con centinaia di installazioni da parte di aziende e Pubbliche amministrazioni, mentre Francia e Germania stanno iniziando adesso a implementarla. È un mercato vivo, che non scomparirà a breve».


Le caratteristiche tecniche


La tecnologia HiperLan nasce nel 1991 in ambito Etsi (European Telecommunications Standard), come risposta europea allo standard americano Wi-Fi, nato in parallelo in seno all’Ieee. Lo standard è stato nel tempo esteso da HiperLan/1 a HiperLan/2, entrambi operanti nella banda dei 5 GHz, e in grado di raggiungere velocità di trasferimento teoriche rispettivamente di 20 Mbps e 54 Mbps (ma le più recenti implementazioni si stanno avvicinando ai 70 Mbps). Nella versione 2, definita nel 2000, si è posta particolare attenzione alle funzionalità di Quality of Service, necessarie per la trasmissione di voce e video, e a un utilizzo di internetworking, cioè per il collegamento wireless di altre reti. Lo standard prevede sia la topologia cellulare, di tipo gerarchico, sia quella ad hoc, di tipo peer-to-peer. È stato anche previsto l’interfacciamento con reti Umts.


La modulazione utilizzata è di tipo Ofdm (Orthogonal Frequency Division Multiplexing). La tecnologia non ha bisogno, come l’infrarosso, della cosiddetta Linea di vista (in inglese Non Line Of Site, Nlos), ovvero non è necessario che non ci siano ostacoli fra i due dispositivi del ponte radio. La copertura massima è di 8/10 Km. Lo standard contempla anche meccanismi di autenticazione e di sicurezza.


Le prospettive di diffusione


Finora la tecnologia HiperLan ha ottenuto pochissimo riscontro sul mercato, se confrontata con il successo planetario della famiglia 802.11, e questo malgrado la riconosciuta superiorità tecnologica.


Tuttavia, oggi sta trovando in Italia terreno fertile soprattutto nel collegamento di gruppi di piccoli comuni dislocati in zone non raggiunte dalla larga banda, per supportare non solo l’accesso a Internet, ma anche applicazioni come la videosorveglianza, il monitoraggio ambientale o servizi per il turismo.


Alcuni operatori di questo mercato ritengono che, anche con l’affermarsi di WiMax, HiperLan continuerà ad avere un preciso spazio di mercato per la creazione di infrastrutture sia per le imprese private che per la Pa e l’accesso in aree a bassa densità abitativa.


La somiglianza tecnologica fra le due tecnologie, infatti, fa sì che gli operatori che oggi hanno scelto di utilizzare HiperLan si troveranno con un significativo bagaglio di esperienza quando sarà possibile utilizzare WiMax.
Da questa prospettiva, HiperLan si configura come un viatico verso il WiMax, che sarà probabilmente disponibile nel corso del 2007, e permarrà come strumento di trasporto anche in seguito.

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