La progettualità che fa crescere Tod’s

Per supportare il business, la società ha puntato su una manutenzione continua ed evolutiva dei sistemi, che devono integrarsi nella struttura in modo semplice e lineare

Quando un’azienda punta sui sistemi informativi, i progetti si strutturano per garantire una crescita aziendale costante. Così è in Tod’s, società marchigiana tra i principali player nella produzione e commercializzazione di calzature e pelletteria di lusso, con circa 2.200 dipendenti, sistemi informativi centralizzati e servizi primari concentrati nella sala macchine della sede di Ascoli Piceno. «In realtà, non è possibile lanciare molti progetti contemporaneamente – spiega Riccardo De Luca, Information technology director di Tod’s a livello gruppo -, per una questione più di fattibilità che di risorse». In questo periodo, in particolare, la squadra It di Tod’s, (composta da una ventina di persone) ne sta seguendo due: l’estensione dell’Erp per ottimizzare la gestione dei punti vendita e il data warehouse. Progetti che vanno di pari passo alla maturata consapevolezza delle potenzialità dell’It, comprese appieno dalla società negli ultimi anni e considerate fondamentali fin dai momenti decisionali.


«L’azienda ha una posizione molto solida sul mercato – prosegue De Luca – ma, allo stesso tempo, profonde radici imprenditoriali e un atteggiamento prudente di base, anche nei confronti degli investimenti in informatica. L’approccio è semplice: non viene valutato tanto il budget, quanto piuttosto i costi/benefici. Logicamente, però, una volta individuata la soluzione, l’attenzione alla spesa e al valore reale diventano fondamentali. Abbiamo le idee chiare su cosa ci serve ed essendo molto attenti alla competizione sul mercato sappiamo trattare con i fornitori per risparmiare». De Luca, comunque, è un It manager fortunato, visto che la positiva situazione aziendale di Tod’s gli permette di far recepire le proprie idee in modo abbastanza semplice: «La fatica non risiede nel convincere al cambiamento, bensì nello schedulare e controllare la gran mole di lavoro. Le idee nuove sono accolte ben oltre le mie aspettative».


Comprendere le potenzialità dell’It


La disponibilità aziendale nel cogliere le possibilità offerte dall’It, quindi, è uno scenario fattibile che, per la casa di Diego Della Valle, si concretizza nella molla della qualità. Così è stato nella scelta dell’Erp per il mondo retail, cui si è strettamente legato il data warehouse. La decisione di ampliare l’utilizzo di Sap, già impiegato per la parte contabile e finanziaria, ha imposto a Tod’s di modificare la situazione esistente, basata su As/400, per passare in parte a Sql. «L’applicativo Sap FICO (Financial and Cost Controlling, ndr) non comprende ordini e logistica – aggiunge De Luca -, mentre noi volevamo un’unica soluzione per tutti i processi dall’entrata merci, alla vendita». Tuttavia, al fine di non disperdere il know how acquisito in relazione al software, la società ha optato per adottare l’Erp completo della casa tedesca e, di conseguenza, passare a Sql, dopo una software e hardware selection. Anche per la parte di data warehouse, la necessità di migliorare la reportistica e le capacità di analisi per fornire un supporto a livello dirigenziale, ha spinto Tod’s verso un nuovo progetto. «Con queste due integrazioni siamo già stati molto propositivi – prosegue il manager -, mentre per altri aspetti, siamo in fase di maturazione, anche perché prima di affrontare la sfida del retail, la nostra piattaforma operativa stava benissimo com’era. Il nuovo progetto, però, ci ha fatto vivere un momento di rottura. A livello piattaforma, di conseguenza, abbiamo scelto quella che ci sembrava più rispondente alle esigenze aziendali. Se avessi dovuto semplicemente migliorare l’applicazione esistente non avrei optato per un cambiamento, ma avrei implementato qualche flusso amministrativo in più e ottimizzato i processi esistenti».


Attualmente, As/400 è ancora al centro della strategia It di Tod’s. «Poggiamo – puntualizza – su due grossi pilastri: As/400 per la parte legacy e mondo Microsoft per tutto il resto. Quando è stato il momento di scegliere la piattaforma per l’implementazione di Sap abbiamo fatto una serie di benchmarking e scelto Sql perché nella nostra situazione particolare ci è sembrato vantaggioso. Di per sé, in assoluto, non è migliore rispetto ad As/400, bisogna però considerare le dimensioni, il numero di utenti e gli skill disponibili». In questo momento, poi, Tod’s può contare su ottimi sistemisti Microsoft «e questo per me è stato un fattore critico», dice ancora il manager.


La condivisione delle scelte


Il progetto è stato valutato nel 2004, una decina di mesi prima dell’arrivo di De Luca in azienda. L’It manager, quindi, si è ritrovato coinvolto in un processo già avviato, con la selezione del software compiuta. «Ho, però, rivalutato da capo ogni decisione e sono arrivato alle medesime conclusioni – precisa -. La difficoltà è stata capire, nel giro di pochissimi mesi dal mio ingresso, qual era la struttura dell’impresa. Su questo risultato ha giocato l’esperienza, che mi ha permesso di valutare alcuni punti critici, utilizzando il classico metodo del project management».


L’esigenza di adottare un nuovo Erp era condivisa da tutti i responsabili di settore, interpellati ognuno per la propria area di competenza. L’installazione di Sap, comunque, non ha ancora raccolto i primi frutti; il go live per il retail è atteso entro la fine dell’anno. Per ora, gli utenti stanno partecipando alla fase di analisi, in modo propositivo e collaborativo.


In questa operazione, De Luca raccoglie, omogeneizza e organizza le informazioni, oltre a gestire il rapporto con i partner. «Sulla loro scelta occorre fare dei distinguo – indica -. La nostra è un’azienda di respiro mondiale e, di conseguenza, anche i partner devono essere internazionali. Questo per quanto riguarda le fondamenta, nella realtà abbiamo rapporti anche con molti partner locali. Utilizziamo un approccio misto, ciò che conta è la visione strategica e integrata delle soluzioni. Si cerca di ridurre al massimo il numero di sistemi e trovare soluzioni native che permettono il colloquio nella maniera più semplice possibile. Chi è in grado di sposare questa filosofia da noi trova spazio». Così è anche per la consulenza. «Nel mio gruppo – conclude De Luca – cerco di sviluppare continuamente l’apprendimento. Seguiamo in particolare l’approccio training on the job e, magari, invece di seguire dei corsi puntiamo sulla consulenza di buon livello che, oltre al servizio, ci lascia la conoscenza».

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