Le applicazioni affidabili di Vittoria Assicurazioni
Per Fabio Li Gotti, responsabile sistemi Web di Vittoria Assicurazioni, la decisione di implementare un cluster NAS è nata dalla necessità di mettere in configurazione campus alcune applicazioni condivise via Web in ambiente Microsoft. «Si tratta di software che contengono informazioni non strutturate, relative alla gestione del portafoglio e alla liquidazione dei sinistri – chiarisce il manager -. L’idea era di garantire anche l’alta affidabilità di queste soluzioni, per allinearle agli altri software di produzione».
Il cluster è stato implementato in un campus della sede milanese della società, che vede la presenza di due Ced ubicati alla distanza di 100 metri in linea d’aria. «In ognuno dei due centri abbiamo installato un Fas 320 e il software MetroCluster di NetApp – prosegue Li Gotti -. Le due appliance sono collegate in fibra, per realizzare un cluster geografico in modalità sincrona». I benefici, a detta del manager, sono consistenti e misurabili: «Volevamo ottenere un recovery point objective prossimo allo zero e un recovery time objective sotto il minuto. L’obiettivo è stato centrato, visto che i tempi di failover, si aggirano intorno ai 30 secondi nel passaggio dei dati da un box all’altro». Inoltre, secondo Li Gotti, dal progetto derivano anche benefici indiretti legati all’opportunità, in futuro, di costruire un Ced “satellite” a grande distanza senza dover fare grosse modifiche nell’infrastruttura.
«Stiamo già testando le connessioni iSCSI sugli stessi prodotti di NetApp – conclude il manager -. Questo ci permetterà di estendere le soluzioni del cluster ai dischi locali delle macchine, per ottenere l’alta affidabilità delle nostre applicazioni a costi contenuti. Ma i Fas 320 di NetApp sono utilizzabili anche in modalità singola, con dischi sia Fibre Channel che Serial ATA, cosa questa che ci garantisce la storage consolidation, a livello di file sharing, per tutte le informazioni pubblicate in rete. Grazie all’abbinamento di diversi dischi e collegamenti, di fatto possiamo oggi implementare l’Information lifecycle management, diversificando i repository in relazione all’importanza delle informazioni, con un occhio di riguardo ai costi».





