La famiglia digitale rallenta la corsa

La famiglia italiana compie altri passi avanti verso l’informatizzazione. Ma il digital divide rimane. Il rapporto “e-family 2005”, realizzato Niche Consulting per conto di Federcomin fotografa la situazione della famiglia digitale che nel 2004, pur cr …

La famiglia italiana compie altri passi avanti verso l’informatizzazione. Ma
il digital divide rimane. Il rapporto “e-family 2005”, realizzato Niche Consulting per conto di Federcomin fotografa la situazione della famiglia digitale che nel 2004, pur crescendo, non ha mantenuto il ritmo dell’anno precedente.

Il 2004, infatti,
non ha ripetuto la crescita a due cifre del 2003 per pc,
Internet e ricezione satellitare. Cellulare personale e personal computer sono
cresciuti del 5% circa, mentre Internet si è fermata al 3,7%. La ricezione
satellitare ha mostrato una performance migliore (+16%), ma il tasso di crescita
della pay-tv è ancora lento (+8,5%). Incrementi vicini al 50% sono stati
evidenziati dalle fotocamere digitale e dai lettore dvd video.




Tutto bene invece per la banda larga che ha visto raddoppiare i collegamenti (a giugno 2004 erano quasi due milioni). Nelle famiglie italiane la diffusione dei collegamenti veloci alla Rete ha raggiunto il 10%, con una distribuzione abbastanza omogenea nel territorio, fatta eccezione per il Sud e le Isole dove scende al 7,5%.
secondo Federcomin i driver della diffusione delle
piattaforme tecnologiche in famiglia restano livello di scolarità dei componenti
adulti, la presenza di figli inseriti nel circuito scolastico e un’attività
lavorativa svolta da due o più persone. L’e -family italiana, comunque,
si sforza di essere tecnologicamente alla pari con le famiglie
dei Paesi più avanzati, anche se non sempre ci riesce, ha una elevata
disponibilità di spesa per le piattaforme digitali, con una preferenza
particolare per la telefonia mobile, privilegia soluzioni low-cost prestando
grande attenzione al rapporto prezzo/prestazioni e considera le principali
piattaforme digitali diffuse oggi in casa alla stregua dei media tradizionali
più rilevanti: televisione e quotidiani.


La distribuzione delle nuove tecnologie, però, non è
uniforme. Nonostante il volume della spesa per le tecnologie digitali da parte
della famiglia è cresciuto a un tasso composto medio del 22% all’anno tra il
1995 e il 2004, il digital divide famigliare prevede che quasi metà delle
famiglie italiane (il 48%) non possiede un pc in casa e un terzo circa di quelle
che lo possiedono non dispongono ancora di un collegamento Internet in casa. Le
casalinghe (40% della popolazione femminile adulta) e le persone con oltre 60
anni (oltre il 20% della popolazione totale) fanno un uso minimo di tecnologie
digitali. Sul divide territoriale lo studio conferma le tendenze degli anni
passati: il ritardo si registra solo nelle città di maggiore dimensione
del Mezzogiorno
. Il divide sulla scolarità: la probabilità che un
laureato usi un pc è cinque volte superiore alla probabilità che lo usi una
persona con licenza elementare. Il rapporto diventa 10 ad uno per l’uso di
Internet con collegamento dial-up e di 15 ad uno per la banda larga. L’indagine
bacchetta anche l’operato del ministero per l’Innovazione. Nonostante i giovani
siano utilizzatori intensivi di tecnologie digitali restano ancora troppo basse
le percentuali di utilizzo del pc a scuola: solo il 18%.


Il 39% di studenti non usa ancora il computer, né a casa né a scuola, e il 70% non accede a Internet. Il ruolo della scuola rimane poco influente, anche con riguardo alle modalità di apprendimento, nelle quali un ruolo suppletivo e decisivo è svolto dal network personale e familiare.
Nonostante la difficile situazione economica il 2005 offre qualche segnale positivo.
Il supplemento d’indagine effettuato a
febbraio 2005, su un campione di duemila famiglie, ha consentito di riscontrare
non solo una prosecuzione delle dinamiche positive già emerse
nel 2004 per i collegamenti a banda larga e gli apparati di entertainment, ma
anche una netta ripresa della diffusione della piattaforma informatica. A queste
si aggiunge un tasso di crescita particolarmente elevato nell’adozione del
decoder per la televisione digitale terrestre, la cui diffusione si è triplicata
nei sette mesi che intercorrono tra luglio 2004 e febbraio 2005, anche grazie
agli incentivi messi in atto dal Governo.

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