La factory etica

Come complicare le cose semplici

Di più semplice della musica c’è veramente poco, specie adesso che hanno
inventato l’iPod & Co.: uno prende quel che vuole e ascolta, esprime
gradimento, interiormente o meno, se non gli garba la smette.

Finita li,
niente da inventare.
Pensavamo.
E invece no, come riporta la cronaca.


Dal primo aprile sulla piattaforma della tv digitale italiana
diventeranno 8 (otto) i canali televisivi musicali.

Ultimo arrivato,
Music Box, tv interattiva che ha Oliviero Toscani come direttore creativo.

Il fotografo delle provocazioni, si legge nella nota stampa, ha «ideato il
palinsesto della rete… un luogo alla ricerca di contenuti inediti,
affascinanti, capaci di coinvolgere il pubblico in una diversa dimensione della
fruizione televisiva. Un lavoro geniale, fortemente espressivo che scaturisce da
La Sterpaia, il laboratorio voluto da Oliviero Toscani che ha sede nelle
ex-scuderie reali del Parco di San Rossore. Una factory etica, una moderna
bottega dell’arte della comunicazione che produce innovazione culturale
».


Al pubblico viene data la possibilità di interagire esprimendo le
richieste per telefono, via sms, via Web.

Le stesse richieste saranno
visualizzate in tempo reale, «dimostrando ai telespettatori di poter
controllare la programmazione
».

Totale: tutti possono dire
qualsiasi cosa su tutto in qualsiasi momento, tentando di far prevalere sugli
altri le proprie scelte.

Se questo, cioè l’inutile confusione attorno a
una cosa gestibilissima in privato e senza dover battibeccare gratuitamente con
il prossimo, è quello che una factory etica intende fare, vien voglia di dire
viva quelle unfair o di mettersi il turbante.

E così facendo ci sentiamo
un po’ toscani, ma con la minuscola, di quelli che “pelle sterpaie un ci
vanno
”.

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