La Camera dei Deputati passa a Linux

Presentato il piano per il passaggio dell’infrastruttura della Camera da Windows a Linux.

L’intenzione del Parlamento francese di migrare, nel corso di quest’anno,
a Linux si era palesata già a fine Novembre scorso quando riportammo la notizia
dell’imminente passaggio al sistema operativo del pinguino su ben 1.154
macchine.

Oggi, è la Camera dei Deputati italiana che si accinge a
promuovere un’analoga iniziativa.

Come confermato dal presidente della
Commissione Cultura – Pietro Folena – è stato infatti da poco presentato, a
firma dei deputati questori (Albonetti, Colucci e Galante) e del dirigente del
servizio informatica, il piano per il passaggio dell’infrastruttura della Camera
da Windows a Linux.

E’ prevista la migrazione graduale verso la
piattaforma opensource dell’intera amministrazione di Montecitorio (server,
desktop e applicazioni) con una opzione, a richiesta, a beneficio delle
segreterie e dei deputati (computer portatili compresi).

La biblioteca
di Montecitorio renderà altresì disponibili al pubblico diverse postazioni
informatiche “equipaggiate” con Linux.

Folena commenta: “l’esempio
della Camera costituisce un importante precedente per tutte le amministrazioni
pubbliche, alcune delle quali sono già passate a Linux determinando enormi
risparmi. La provincia di Bolzano, ad esempio, risparmia così 1 milione di euro
l’anno
“.

Ma c’è aria di altre innovazioni tecnologiche a
Montecitorio: sotto la spinta delle iniziative promosse dall’onorevole Franco
Grillini, alla Camera dei Deputati arriva anche la tecnologia Wi-Fi. I
parlamentari potranno così accedere ad Internet da qualsiasi area della
struttura, sia attraverso computer portatili che dispositivi mobili.

Gli
utenti costretti ancora, purtroppo, a subire il “digital divide” in molte zone
d’Italia, si augurano che la novità introdotta alla Camera possa fungere da
slancio per la promozione di politiche che possano favorire la diffusione di
connessioni a banda larga in tutte le aree del Paese.

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